Cronaca nera, Letojanni: lo scherzo del citofono finisce in ospedale


Pubblicato il 23 Luglio 2014

Pestato bambino di undici anni

Trascinato a terra, tirato da un tallone, sbattuto contro un palo, un muro e un automobile e preso per il collo, tutto per una bravata

di Fabrizio Grasso

Letojanni (Me), perla dello Ionio è lo sbocco a mare dell’arcinota e trafficata Taormina, ma non solo, perché il paese è famoso per essere uno dei luoghi preferiti di villeggiatura del popolare showman Rosario Fiorello, che in estate ha qui il suo buen retiro.

Lo scorso venerdì sera, la piccola comunità di Letojanni (che conta meno di duemila anime in inverno e quasi diecimila in estate) è stata scioccata da un’aggressione senza precedenti e violentissima. Erano circa le 23,30 e D. M. di undici anni era in piazza Cagli (una delle due piazze principali del piccolo centro) con la mamma e alcuni compagni e come tante altre sere, i bambini stavano giocando a calcio. Il tempo di chiedere il permesso di andare a comprare una bottiglia d’acqua al pub vicino e avviene l’impensabile.

Pochi metri separano la piazza dal pub. Sono tre i bimbi che vanno verso il pub per comprare la bottiglia d’acqua e decidono, come sarà capitato a tantissimi, di fare una bravata e cioè di citofonare per scherzo a qualcuno e scappare.

Solo che citofonano alla persona sbagliata, perché la reazione che scatenano nel dott. Antonio Lo Monaco, di più di cinquant’anni è bestiale, infatti l’uomo che è segretario comunale del vicino paese di Forza D’Agrò, si precipita in strada e blocca D. M. che viene preso a ceffoni, trascinato per strada tenuto da un tallone, sbattuto su un muro, contro un palo e una macchina e preso per il collo e sbattuto in aria, quasi strangolato.

La mamma racconta che il bimbo era tenuto così stretto dal collo che non riusciva nemmeno più a gridare “aiuto”, non solo l’uomo ha anche tentato di trascinare dentro la sua casa il bambino.

Fortunatamente, il lungomare è trafficato e i passanti sono impressionati dalla scena che hanno davanti, in due uomini tentano di togliere il bambino dalle mani dell’aggressore, ma vengono scaraventati a terra, in tre ritentano e riescono a mettere in salvo il bambino.

Traumatizzato e con le lacrime che scorrono a fiumi, il bimbo racconta l’accaduto alla madre, che provvede a chiamare l’ambulanza e i carabinieri. Nel frattempo Antonino Lo Monaco è risalito a casa, ma ancora sbraita dal balcone contro i bambini che hanno osato fargli lo scherzo del citofono.

L’ambulanza finisce la sua corsa al pronto soccorso dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina, il bambino è immediatamente trasferito nel reparto di pediatria. Si presenta pieno di ecchimosi, graffi e ha sul collo i segni evidenti dello strangolamento. 72 ore di osservazione per lui e tutti gli esami del caso, per valutare i possibili danni fisici. Nella mattina di domenica, D. M. si presenta agli occhi del cronista ancora scosso e traumatizzato per l’accaduto e la mamma mostra i segni sul collo (ancora evidentissimi), due notti senza dormire racconta la mamma, il tempo in ospedale è trascorso in preda agli incubi per il piccolo, che urla nel sonno la sua paura. Lunedì il bambino è dimesso dall’Ospedale di Taormina e però le disgrazie non sono finite, perché solo oggi gli viene fatta una visita oculistica al pronto soccorso di Messina e ci si accorge che c’è un opercolo retinico, c’è da fare quindi un’operazione d’urgenza con l’ausilio del laser e così si corre a Catania.

Francesca Sciutteri, mamma di D. M. racconta che era troppo spaventata nella sera di venerdì e quindi, non ha avuto il coraggio di affrontare personalmente l’aggressore del suo bambino, si è ovviamente rivolta ai carabinieri, per presentare una denuncia contro il dott. Antonino Lo Monaco.

Adesso la famiglia del bambino attende che giustizia sia fatta e anche rapidamente.

 


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