Cronaca, “vita da cani”: aggiornamento sul sequestro dei canili Novaentra a Catania ed Adrano

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di Ignazio De luca Iena senza guinzaglioCome vi avevamo anticipato in anteprima con un nostro report esclusivo, nella tarda serata di ieri 16 aprile, la task force del Ministero della Salute, ha chiesto e ottenuto dalla Procura di Catania, il sequestro dei canili gestiti dalla NovaEntra a Catania e Adrano.Il provvedimento scaturisce dalle pessime condizioni di vivibilità, sovra affollamento e numerose carenze strutturali, riscontrate in entrambi i canili . Nel canile NovaEntra di S. Giovanni Galermo erano ospitati (?) 570 cani mentre in quello di Adrano solo 480. Poche decine, dei quasi 1.100 cani non sono malati di leismaniosi.

Dalle informazioni di cui al momento disponiamo, parrebbe che la “visita” della Task Force del Ministero sarebbe stata in qualche modo “sgamata” dai responsabili della NovaEntra, infatti gli addetti si sarebbero fatti trovare tutti schierati indossando linde tute bianche, stile RIS, e con tutti i pozzetti, atti a contenere le carcasse dei cani morti, vuote e sterilizzate!!La soffiata con l’avviso dell’imminente ispezione Ministeriale, se mai ci fosse stata, comunque non ha potuto evitare il provvedimento giudiziario.I 570 cani, per i quali la NovaEntra col Comune di Catania aveva un appalto di 1.200.000,00 euro,per il 2013 /2014, sono stati affidati al Sindaco Bianco. Quelli di Adrano al Sindaco Ferrante. Le associazioni animaliste : “L’altra Zampa e La Lega del Cane” mentre scriviamo queste note hanno presentato istanza alla Procura per gestire, si spera meglio della NovaEntra, la cura e il mantenimento degli amici dell’uomo.

Alcune considerazioni vanno fatte sulle modalità con le quali la NovaEntra in questi anni ha gestito l’affare milionario dei canili.Ieri vi avevamo riproposto l’inchiesta che avevamo fatto sulla NovaEntra e le convenzioni milionarie stipulate col Comune di Catania, l’ultima delle quali per il 2013 /2014.Sapevamo e ci chiedevamo per averlo scritto il 5 ottobre 2010 su Sud Giornalismo d’inchiesta “Ma quanti cani possono contenere i canili gestiti dalla NOVA E.N.T.R.A? Interrogativo legittimo, visto che la Novaentra è riuscita ad aggiudicarsi la gestione dei canili, dei Comuni di Catania, Bronte e S.Maria di Licodia, come se l’associazione detenesse una sorta di monopolio nel settore.Tanto che la NOVA E.N.T.R.A. gestisce anche il canile del Comune di Misterbianco, anzi per questo servizio l’associazione che sembrerebbe monopolista, percepisce una retta giornaliera di mantenimento e ricovero per ogni cane di euro 4.50.Una retta stratosferica se rapportata a quella di Catania(euro 2.45), ma sappiamo e capiamo bene che in Sicilia i costi per i servizi lievitano per obiettive ragioni di “disagio”.

Ma i dirigenti e i funzionari di questi Comuni, che con le loro retribuzioni assorbono fette consistenti dei bilanci, così superficialmente spendono e spandono risorse pubbliche? Perché non hanno effettuato i controlli successivi alla stipula della convenzione per l’esatto adempimento contrattuale? In particolare la direzione ecologia del comune di Catania con i suoi dirigenti è sempre al centro di complicanze appaltizie di bandi e di gare. Chissà come mai.

Alcuni lettori hanno commentato il nostro articolo e si sono anche risposti tra di loro. Al lettore Francesco D’Urso rispondiamo noi direttamente, che dalla visura camerale gli amministratori della società NovaEntra risultano essere i fratelli Bongiorno, Mario e Graziella, rispettivamente presidente e vice.Consigliere Di Stefano Augusto. Addetti sette. Per badare a 1050 cani!Stiamo verificando se uno dei Bongiorno o il Di Stefano sia dipendente di qualche Comune col quale la NovaEntra abbia stipulato rapporti contrattuali.

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Redazione Iene Siciliane

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