di Ignazio De Luca
Un esposto dettagliato è stato presentato il 24 febbraio 2015 alla Procura della Repubblica, alla Guardia di Finanza, alla Prefettura di Catania e alla SAC (Ufficio Legalità). Alcuni lavoratori già dipendenti di “Operosa Impianti”, società che gestiva servizi di manutenzione all’interno dello scalo catanese di Fontanarossa, lamentano la loro mancata assunzione, come da prassi, allorché altre società subentrino, per essersi aggiudicata la gara.
Nello specifico i lavoratori, chiedono alle Autorità interpellate di far luce sulle modalità e le procedure d’assunzione di personale, che la società cooperativa S.I.M.S. e la srl G.E.F.A., aggiudicatarie della gara d’appalto, abbiano posto in essere.
Risulta singolare e certamente inusuale, che la società subentrante nel servizio non abbia l’obbligo di assorbire in toto le maestranze della società che prima si era aggiudicata l’appalto, ma invero un’ assoluta novità ci sembra quella inaugurata dalla SIMS e dalla GEFA, di assumere solo certuni della “Operosa Impianti” e non tutti, ma addirittura assumere altro personale estraneo alla precedente gestione.
Ma vi è di più. Sembrerebbe, si legge nelle sommarie dichiarazione dei lavoratori esclusi dall’assunzione, sottoscritte ai responsabili dell’Ufficio Controllo Legalità (Dlgs 231/2001), che la GEFA assumeva sì come avrebbe dovuto fare con tutti, (solo) due lavoratori della “Operosa Impianti”, ma effettuava anche l’assunzione del signor Vincenzo Pagano, il cui padre, Giuseppe, risulta essere il Responsabile Unico del Procedimento di SAC.
Sempre a proposito del Signor Giuseppe Pagano, responsabile RUP di SAC, i lavoratori evidenziano, nelle sommarie dichiarazioni, che SIMS e GEFA, hanno assunto i signori: Fabio Papa, Davide Del Popolo, che per singolare coincidenza risiedono a Fiumefreddo di Sicilia, come il RUP di SAC, signor Giuseppe Pagano.
Questo è quanto leggiamo nell’esposto-richiesta di notizie dei lavoratori e per completezza d’informazione, rileviamo che i lavoratori rimasti fuori sono quattro. Che la cooperativa SIMS, nel 2014 ha avuto nel primo trimestre 102 lavoratori assunti fino ai 109 del quarto trimestre, mentre la società di capitali GEFA, 300 mila euro il capitale deliberato, 75 mila euro interamente versato, proprietarie delle quote, l’amministratrice unica è la di lei figlia, nel primo bimestre 2014 ha assunto 12 lavoratori fino ai 15 del quarto.
In chiusura solo come dato di cronaca registriamo che avremmo voluto dare un’occhiata, nella sezione trasparenza del sito della SAC spa, agli atti della gara d’appalto aggiudicata alla SIMS e alla GEFA, ma non ci è stato possibile.Tutte le sezioni, dove avremmo potuto attingere le informazioni obbligatorie per legge, sono in allestimento.
Scopriamo, pertanto, che da quasi sei mesi, i banner che “gridano”che il nuovo sito della SAC è operativo, fanno solo propaganda e pubblicità ingannevole. Unica funzione, dei detti banner, sembrerebbe quella del “foraggiamento” alle fortunate testate telematiche.
“Il nuovo sito SAC è on line” risulta essere una bufala, eppure i “migliori” siti on line, di quelli che contano, per intenderci quei siti che hanno la pubblicità istituzionale, come gli eventi del capo d’anno o il programma della festa di Sant’Agata, sbandierano il banner SAC “Bufala”.
Per questo non possiamo non esortare il presidente dell’Organismo di Vigilanza di cui al Dlgs. 231/2001, anche Autorità Anticorruzione, di SAC, avvocato Antonio Fiumefreddo, ad attivare le urgenti e indifferibili misure atte a conformare il sito istituzionale di SAC alle prescrizione del Dlgs. 33/ 2013.