tutte le carte minuto per minuto. Fu “biscotto”?
di iena delle palle
Dopo anni e anni, mesi e mesi, settimane e settimane, secondi e secondi, finalmente scoperto il “grande gioco” attorno alla nuova Camera di Commercio di Catania: altro che Pagliaro, altro conti e riconti, balle e controballe, che non tornano, ora è il momento finalmente della verità. Ed è rottura!
E così gli Sherlock Holmes di Picanello, coadiviuati dal Pm De Bufalis, rimbalzati dall’ “orchestra della legalità all’italiana” hanno messo a segno il “colpaccio”: Pietro Agen, il presidente regionale di Confcommercio, è juventino! La fonte “Topolino” ha confermato: “faceva finta di tifare per il Genoa, ma in realtà è bianconero. Ci ha preso per i fondelli tutti. E’ rottura!”
Una rivelazione che fa discutere. Con un’immediata esigenza: bloccare il rinnovo camerale. E’ rottura! Troppi rigori (in particolare in inverno, con maglioni a strisce), troppe rimesse laterali invertite (in particolare sulle nevi e sulla lava –bianconere- dell’Etna) e in questo mondo di “invertiti” – o meglio che va “all’incontrario”, dove il giusto diventa ingiusto e dove soprattutto l’ingiusto diventa giusto- è scaturita immediata l’esigenza di fare chiarezza. Come? Bloccando il rinnovo della Camera di Commercio di Catania. Che c’entra? C’entra sempre, o meglio c’è chi pur di centrarlo farebbe di tutto, magari carte false. Ed è rottura!
Alla notizia della “fede bianconera” di Pietro Agen, immediato il tracollo delle Borse e un mezzo “sisma” nel mondo imprenditoriale catanese!Una rottura.
Un coro si è alzato, sobrio e inglese: “ecco, finalmente, si capisce bene tutto quanto è accaduto finora.” Dal foro catanese immediata reazione: “faremo denuncia! Dopo l’arbitro Rizzoli, è il momento di fare chiarezza dal bianco al nero, dal nero al bianco”. Ed è rottura!
La società civile, dal canto suo, ha posto la “questione morale”: il bianconero stona. Gli appassionati sportivi, invece, propongono ai “perdenti” prossimi venturi di cominciare ad allenarsi per gli appuntamenti prossimi venturi, a cominciare dai mondiali del 3000. L’importante è partecipare, ma allenarsi bene è precondizione assoluta per tentare di vincere. Sul campo. E non negli spogliatoi.
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