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Cronache “asociali” catanesi: Gammazita, il dibbbattito s’infiamma. E “Ienesicule” chiede l’accesso agli atti!
Pubblicato il 27 Dicembre 2015
di iena “no tax, no reply”
E’ passato un giorno dalla pubblicazione del nostro articolo su Gammazita e mentre il dibattito infiamma di risposte alle nostre domande neanche l’ombra. Stile Bianco, insomma. Soltanto qualche commento un pò isterico di chi ci accusa (ma è storia vecchia) di essere invidiosi: ” Si chiede trasparenza al Gammazita…fate ridere! Pane, invidia e prepotenza…queste sono le uniche cose di cui riuscite a cibarvi” strepita Maria Carmela Sciacca.
Da Gammazita, invece, arriva questa replica che non risponde a nessuna delle nostre domande e anzi ne aggiunge delle altre: “Scusate quali fondi? Il festival Ursino Buskers é costato 70.000 euro raccolti da Gammazita attraverso crowdfunding, feste di autofinanziamento, uno sponsor, contributi per lo street market, vendita di gadget e giochi e le postazioni bar. Il Comune ha promesso di contribuire con 10.000 euro che non sono stati ancora erogati (ricordiamo che a dicembre 2014 sono stati anticipati altri 10.000 euro di progetto P.A.R.I. X Piazza dei Libri Fest che ancora non abbiamo visto) quindi si può sapere quali fondi dovrebbe avere Gammazita? Il bilancio di Ursino é in negativo per noi finché non ci arriverà il contributo del Comune che ci porterà a pari. Avevamo dei soldi messi da parte (poche migliaia di euro che erano destinate alla prossima edizione di Ursino) che abbiamo già speso per la ristrutturazione della sede per adeguarla alle normative applicate ai locali commerciali. Tutti gli attivisti hanno versato contributi per riuscire a completare i lavori ma senza le normali attivitá di autofinanziamento non possiamo andare da nessuna parte. Ecco tutto! Noi i soldi del Comune non li abbiamo ancora visti e se non riusciamo ad aprire non potremo più realizzare nessuna attivitá sul quartiere, questa é la pura e semplice verità. É così difficile crederci?”.
Praticamente dovremmo crederli sulla parola, perché ce lo dice l’account Facebook di Gammazita. Non ci basta.
E dunque, riepiloghiamo. Gammazita ha avuto entrate non meglio specificate da: Crowdfunding (quanto?), contributi street market (quanto?), vendita di gadget (quanto?), postazioni bar (quanto?), uno sponsor e aggiungiamo, noi, contributo da spazi stand, postazioni di somministrazione cibo e quant’altro. Più, ovviamente, il contributo che ancora si attende dal Comune con il quale, secondo i “gammazitiani”, si andrebbe in pari con le spese che ammonterebbero a 70.000 euro. E’ possibile quantificare queste entrate nel dettaglio?
Ed è possibile quantificare le uscite nel dettaglio? Possiamo vedere fatture, scontrini e “pezze d’appoggio” così come viene giustamente chiesto a Bianco e a chiunque altro gestisca o riceva risorse pubbliche? Possiamo accedere, come si suol dire, agli atti?
Aspettiamo risposta. Nel frattempo Matteo Iannitti, che ieri abbiamo chiamato in causa in quanto sostenitore di Gammazita, continua a tacere. Perché non chiede a Gammazita la stessa trasparenza che predica per gli altri?
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