di Ignazio De Luca
“In riferimento alle notizie diffuse in queste ore sul sequestro conservativo operato dal Tribunale fallimentare di Catania nei confronti dell’azienda, Tecnis smentisce fermamente ogni voce tendenziosa e allarmistica…” Questo l’incipit del comunicato stampa Tecnis da noi pubblicato senza una sola parola di commento.
In questa come in altre vicende di cui ci occupiamo per la professione, non abbiamo mai procurato, né allarmismo né tendenziosità. Per stile e cultura i nostri scritti si basano solo su atti documentali che comunque riscontriamo e vagliamo nella naturale sede di Redazione.
L’ufficio stampa di Tecnis, invece, di plaudire alla nostra estrema prudenza, di dare la notizia, definisce “ voce tendenziosa e allarmistica…” il nostro generico avviso, infarcito di condizionali ridondanti, e del “presunto”coinvolgimento di Tecnis nella procedura.
Non avevamo, nemmeno di sfuggita, accennato che il provvedimento di sequestro conservativo, esiste, senza senza se senza ma, per l’equivalente pari a 20 milioni e mezzo, emesso dalla dottoressa Concetta Grillo, per la vicenda comunque ammessa e spiegata nello stesso comunicato stampa della Tecnis.
Non davamo nemmeno notizia, lo abbiamo fatto solo dopo, che maestranze della Tecnis, impegnate in una delle tratte della metropolitana, sono in sciopero per non aver ricevuto le spettanze di marzo e aprile 2015.
Non avevamo scritto, pur sapendolo, che il comitato dei creditori del sequestro conservativo, sta valutando, in queste ore, una proposta della Tecnis di chiudere la vicenda dilazionando il debito in 30 mesi.
Orbene non riusciamo a comprendere, forse perché a digiuno dei necessari studi di economia, come un azienda a corto di liquidità, che è in arretrato di due mensilità con i lavoratori, possa assumere un impegno con il comitato dei creditori di pagare oltre 700 mila euro mensili.
Questi sono i fatti: né allarmismi né tendenziosi.
Non basteranno certo le rassicuranti e mielate interviste rilasciate a testate on line per smentire “Iene Sicule“.
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