di iena plebea marco benanti
Catania avrebbe potuto tornare ai vertici dello sport: non nel calcio, dove il “puzzo” di possibili speculazioni economiche nella costruzione della squadra fa da pendant alla crisi di questi tempi della formazione di Pulvirenti, ma nell’emergente calcio a cinque.
Non solo: lo sport avrebbe potuto essere il volano –vero- di una ritrovata centralità –declamata ma non praticata dalla politica- del quartiere-città di Librino. Sì, proprio quel quartiere da cui era partita (ed è finita) la campagna elettorale dell’attuale sindaco Enzo Bianco. Lui –di parole- ne ha spese tante per Librino. Poi, quando si poteva fare scelte conseguenti e coerenti, lui, il sindaco, si è tirato indietro, o meglio è politicamente “scomparso”. Ha pensato ad altri.
Vi raccontiamo, infatti, che lo scorso anno la SerieA1 per la squadra di Catania del presidente Antonio Marletta, per il Catania FC Librino Calcio a 5, era una possibilità concreta. Sarebbe bastato un sostegno economico non straordinario, sarebbe bastata la volontà (che invece c’era da parte della Federazione della disciplina) di un’amministrazione di autentico –e non trasformistico- cambiamento, sarebbe stato sufficiente sostenere –sul serio e non a parole- chi si sbraccia, a proprie spese, per fare andare avanti una disciplina e un quartiere. Ecco, lo si è fatto? No. E così la SerieA1 e’ rimasto un sogno. Che un giorno, magari un giorno, potrà sempre essere raggiunto. Ma certo non per meriti dell’amministrazione comunale.
E dire che con la Serie A1 a Librino sarebbe arrivate le telecamere della Rai ogni quindici giorni per riprendere le partite: ecco, ogni 15 giorni, una vetrina. Per tutti, per un quartiere, per la centralità di un’area.
Forse proprio perché ne avrebbe beneficiato un’intera zona e non pochi si è rinunciato a questa opportunità più unica che rara? Tutto per Librino, si proprio così, il quartiere negletto ieri come oggi, dall’amministrazione comunale.
Che, ancora oggi, malgrado l’arrivo della Rai per l’ultima partita interna della squadra del presidente Antonio Marletta, non si è degnata nemmeno di essere presente.Nel frattempo, batte sempre cassa: il regolamento di utilizzo del “Palanitta” viene prima di tutto. Ma al “Palanitta” il parquet è un mezzo scandalo, viste le pessime condizioni di alcuni spazi, coperti addirittura con lo scotch! Vergogna!
Invece, per due ore di canzonette a fine anno migliaia e migliaia di euro ci sono. Ci sono quest’anno, come lo scorso anno. Questà è la scelta, scelta politica.
Questa è la misura politica e morale di questa amministrazione, questa la sua “scala di preferenze” fra esigenze cittadine. Prima le vetrine, gli show mediatici di piazza. Per le esigenze vere, sociali, di riscatto, il tempo è sempre più lungo. A volte infinito.
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