Vi raccontiamo questa piccola storia di provincia, di quelle che piacciono a noi, mentre la “città che conta” si interroga -dicono- sui tema della violenza.
Ecco a Catania da anni e anni la crisi economica devastante ha prodotto fenomeni di disperazione in serie. A Catania si rubano e tanto le biciclette, ma non solo: si ruba il rame. Ovunque lo si trovi. Anche nei quadri elettrici, provocando il buio di intere zone urbane.
Ebbene, in questi giorni nell’area di via Ughetti, via Roccaromana e strade adiacenti nelle ore serali e notturne è mancata l’illuminazione. Alla base di tutto si è scoperto che è stato proprio un furto di rame nel quadre elettrico.
Ebbene, per questo disservizio sono arrivate lettere al quotidiano locale, telefonate su telefonate al comune di Catania e altro, insomma l’attenzione è stata alta. Non che non fosse giusto, ci mancherebbe. Ma ecco, che vera natura di questa città venire fuori: in periferia, nelle zone della separatezza fisica e sociale dalla città borghese, questi disservizi si ripetono da tempo. Si ruba il rame e la luce viene meno: così a Librino, a Zia Lisa… C’è un solo dettaglio: per questi black-out non c’è nessun interesse, nessuno scrive, nessuno parla.
Teoricamente, ma molto teoricamente, di queste fasce sociali si dovrebbe occupare la sinistra.
E, invece, che succede? Che da sinistra si sottolinea il problema per via Ughetti, via Dottor Consoli etc etc. guarda sotto…
“Art.1 Movimento Democratici e Progressisti Catania e provincia
Pubblicato da Paolino Mangano · ·
Da Mercoledì 20 Marzo fino a oggi Domenica 24 Marzo (5 giorni) l’intera zona, che comprende le vie Roccaromana, Ughetti, Dottor Consoli nei tratti che partono da Via Lago di Nicito fino a via Androne comprese le vie Martoglio, Orto S,Clemente ecc.. nelle ore serali e notturne E’ COMPLETAMENTE AL BUIO. Abbiamo fatto segnalazioni al numero verde 800339929 che gestisce la pubblica illuminazione, ai VV. UU. anche al 112, ma non è successo assolutamente nulla. Al buio eravamo e al buio siamo. Catania è una città allo sbando, vittima delle cattive amministrazioni passate e presenti, nella quale i cittadini sono abbandonati al loro destino. Invitiamo l’Amministrazione Comunale a verificare con urgenza le responsabilità di questo grave disservizio che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini.”
Ora, che lo si faccia è assolutamente legittimo, ma che ci volete fare per il sottoproletariato e affini della periferia c’è sempre tempo. Come si dice: torniamo nel sociale? Ecco, appunto. Magari dopo.
Prima viene la divisione classista e/o per status (in linea con quanto avviene quotidianamente nel palazzo cosiddetto di giustizia) di una città cinica e farisea come questa.
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