di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
CRONACHE CATANESI, IL COMUNE VIETA IL VOLANTINAGGIO, DALLA FIPET-CIDEC UNA “RIFLESSIONE SULL’ECONOMIA”
Pubblicato il 03 Dicembre 2014
comunicato stampa in merito alla decisione di Palazzo degli Elefanti…
Una riflessione sull’economia
Sembra che in questa città le istituzioni non si accorgano di quanto profonda e allarmante sia la crisi economica che stiamo vivendo. Ignorando la realtà ,e le voci a cui questa realtà appartengono, si decretano iniziative senza nemmeno convocare un tavolo di concertazione .
La decisione di vietare il volantinaggio il 2 dicembre ad un passo dal Natale e dal tanto tanto atteso “sospiro di sollievo ” per il recupero dei consumi ecco che arriva l’ennesima novità: i tuoi investimenti bruciati, il piccolo commerciante che con il sudore ha investito qualche introito per la pubblicità di Natale viene privato anche dei mezzi per cercare di mantenere a galla la sua attività.
E voi direte cosa c’entra?
La Fipet -federazione italiana pubblico esercizi e turismo – Cidec rappresentata dal Presidente Roberto Tudisco- denuncia l’assenza di dialogo nelle decisioni che incidono nella vita di ogni cittadino.
La decisione di vietare il volantinaggio non sembra aver avuto il giusto tempo di essere soppesata: un commerciante programma il natale nel periodo di ottobre quindi pianifica spese e investimenti, i ristoranti, le pizzerie , i B&b, gli alberghi promuovono le loro attività con offerte natalizie e occorre ricordare che spesso a commissionare “il volantino “sono piccoli negozi che non hanno altri mezzi per la pubblicità. Adesso un commerciante si trova con un investimento che dovrà pagare e con la difficile scelta tra rischiare una multa con tutte le dovute conseguenze o rinunciare alla promozione del suo negozio o attività, ma non solo pensate alle attività delle tipografie, alle stamperie, alle agenzie di pubblicità e distribuzione, al ragazzo che fa volantinaggio per sbarcare il lunario e alle migliaia di persone che vengono coinvolte in questa scelta.
E aggiunge il Presidente Tudisco la parte legale delle sanzioni è quella che desta notevoli preoccupazioni : se ad esempio un soggetto riceve un volantino a San Giovanni la punta,dove non è vietato fare volantinaggio e poi lo getta per terra a Catania di chi è la colpa? Perché l’agenzia dovrebbe essere multata in questo o altri casi simili? Come farà il comune ad accertare la responsabilità ? Sarà una ipotesi di responsabilità oggettiva dell’agenzia o del commerciante ? Sembra palesarsi un vero e proprio divieto di distribuzione dei volantini e discriminazione delle attività commerciali che operano a Catania rispetto a tutto il resto d’Italia.
La domanda che rivolgiamo alle istituzioni è questa : perché le regole non possono essere condivise e decise in modo che si rispettino le esigenze dei cittadini e commercianti? Perché non si può parlare di cosa occorre per rilanciare Catania? Cosa siamo? Una città turistica? Una città industriale?
Forse recentemente non avete fatto una passeggiata a Catania: affittasi e vendesi ovunque, fallimenti quotidiani, aziende che licenziano e chiudono, gente che si è tolta la vita per la disperazione che ha attraversato, merce cinese in ogni dove e desertificazione industriale . Crediamo che sia arrivato il momento di discutere temi reali e condivisi dalla cittadinanza e pur condividendo il problema che tale tema solleva , il decoro urbano, crediamo che le modalità per riconquistarlo siano semplici: aumento dei cestini per strada, vigili pronti a multare cittadini incivili ( come avviene nella quasi totalità del mondo civilizzato) e attività sociali che veicolino il messaggio di tutela del bene comune perché è solo attraverso l’educazione che si può riabilitare una città. E crediamo che le istituzioni debbano dare l’esempio tanto atteso da ciascuno di noi , attraverso una nuova fase di dialogo e attenzione e di collaborazione che non si traduca in atti mono diretti ma che possa ridonare speranza e dignità a questa città imbrutita e disperata .
La Fipet Cidec -federazione italiana pubblico esercizi e turismo.
Lascia un commento