di marco pitrella
Una “diagnosi” gratuita, quella di Buscema, pubblicata su “Laspiapress”: “A certo Pitrella … rinnovo il disadattato e miserabile”.
La colpa, la mia colpa, la mia grandissima colpa? L’aver sostenuto come l’incontro con Renzi organizzato dall’Ordine dei medici rendesse proprio l’Ordine funzionale al familismo amorale che, in fondo, per il “Massimo presidente” sembra necessità spacciata per virtù.
Di questi tempi meglio curarsi in salute; e con “la visita” del Matteo Premier si respirava aria di campagna… elettorale.
http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=7826
Del resto, l’evento “Basta un sì”, organizzato qualche giorno prima del “famigghierato” meeting dalla moglie Ersilia Saverino, consigliere comunale piddìno, della “necessità virtuosa” pare la conferma.
Platea “piena in ogni ordine di posto”, si legge nel comunicato: “ordine” non a caso.
Presidenti d’ogni provincia unitevi! Oltre Buscema, c’erano “Mereddu dell’ordine di Siracusa, D’amanti dell’ordine di Ragusa e Mancuso dell’ordine di Enna”: tutti presenti tutti!
Roba che manco De Luca in Campania felix .
Sembra un “vizio”: se la famigghia chiama, “l’elite sanitaria” risponde? Magari con un “sì”.
E grande a tal punto è stato il vanto da evidenziare in neretto nome, cognome e il “grado” d’ognuno nel comunicato.
Magnifico! C’era anche il rettore Pignataro.
A completamento dell’elenco che sa di “spacchiamento” i “quartini” Sudano & Sammartino e il Faraone TutanDavid: la Sicilia migliore, insomma.
Un J’accuse tutto de panza è stato, dunque, quello di Buscema.
Ma è nel raccontare su la “Laspiapress” i “retroscena” dell’incontro che Buscema raggiunge il “Massimo” della simpatia.
“Un sms di sabato notte”, ad annunciare la Sua venuta, la venuta di Renzi da lì a 48 ore, “per discutere – udite, udite! – sui problemi della sanità siciliana”.
Però, però, però, in principio era stato Buscema a sostenere quanto “i medici andassero correttamente informati su ciò che prevede il quesito referendario”. Ma si sa che “sui principi non bisogna poggiarsi troppo perché si piegano” (copyright Leo Longanesi).
“Nei 59 minuti d’intervento – “cinquantanove”, i dettagli fanno la differenza – il presidente Renzi non ha detto una sola parola sul referendum”.
La notizia ha fatto il giro del mondo. Miracolo alla catanese: silenzio del Matteo premier.
Un “comizio salutare”, allora.
Quindi, il passaparola con 10mila email per invitare i camici bianchi che “la stampa distorta ha interpretato quasi fosse una precettazione”.
Tu l’hai detto.
In mezzo al “bla bla bla”, l’excusatio non petita accusatio manifesta – “Faraone non ha parlato” – a smentita del “pettegolezzo” che lo vuole alla corte di TutanDavid (vedi foto)
“Chi non sa non scriva di ciò che non conosce”; in effetti…
… sono i fatti – di cui sopra – a parlare.
“Disadattato e miserabile”.
Un uomo “di spessore”, Massimo, non c’è che dire.
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