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Cronache catanesi, interviene il Presidente dell’Andis Santo Molino: da un cittadino catanese di area Pd basta con gli sprechi al Tondo Gioeni
Pubblicato il 14 Agosto 2015
di Santo Molino
A proposito delle risorse finanziarie ingenti che l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Enzo Bianco intende investire per abbellire il Tondo Gioeni, vorrei osservare che, a mio avviso, si tratterebbe di un errore in quanto non è questa una delle priorità della Città. Personalmente mi colloco nella medesima area politica del PD, tuttavia mi sono ritrovato negli ultimi anni a condividere alcune delle cose di questa Amministrazione Catanese e non ne ho condivise molte altre.
In un momento in cui molti cittadini catanesi, e non solo giovani, sono costretti per lavorare, per sopravvivere, ad “emigrare” in altre città del Nord e parecchi in altri paesi Europei, ritengo che lo sforzo più significativo della Comunità Catanese debba essere rivolto alla ripresa economica, che poi vuol dire nuova occupazione.
Se è vero che possiamo avere un’ottima chanche con l’impresa turistica diffusa, credo che l’impegno di tutti, a partire da chi amministra denaro pubblico, debba essere quello di concentrare gli sforzi per aumentare il potenziale di Catania in termini di accoglienza turistica, orientando in tal senso la “spesa”, difficilmente una Circonvallazione o uno snodo stradale possono rappresentare motivo di interesse per visitatori esterni, anche con tutti gli sforzi e le fontane che si possono immaginare, al massimo è possibile prevedere un po’ di intonacatura nelle parti di “rottura” dell’ex – cavalcavia.
Ha certamente più senso potenziare i siti che rappresentano le “migliori cose da vedere” ed investire sulla comunicazione.
INVESTIRE per pubblicizzare il PRODOTTO CATANIA TURISTICA
Senza alcuna presunzione vorrei evidenziare che, accanto ai macro – problemi (investimenti, occupazione, grandi opere), mi sembra utile proporre di fare “piccole cose” a costi micro, che però potrebbero contribuire a rendere più attrattiva la nostra Città in chiave turistica, non basta infatti solamente esprimere desiderata è necessario che in tutti i catanesi maturi questo convincimento.
La prima considerazione da fare, spero non campanilistica, è quella che Catania al cospetto di molte gettonate mete, europee e non solo, possiede una collocazione climatica, un contesto naturalistico, storico, architettonico di livello eccezionale; la differenza che balza agli occhi, rispetto ad altri siti, è la mancanza di capacità di pubblicizzare il “prodotto” Catania, l’Etna – il Mare – il Barocco, le testimonianze archeologiche di millenni presenti nella nostra Città e nella nostra Provincia, che dovrebbero essere portate alla conoscenza del grande pubblico dei “consumatori” di turismo italiani e stranieri, attraverso apposite campagne di diffusione e con eventi di respiro internazionale.
Altre osservazioni/proposte per migliorare l’attrattività, rispetto ai problemi criminalità/traffico-parcheggi/pulizia delle strade/abbellimento dei vari siti cittadini/cura del verde-parchi gioco.
- In molti paesi europei le forze dell’ordine indossano giubbini catarifrangenti ad alta visibilità, anche nei normali pattugliamenti nei marciapiedi e nelle strade, sarà magari una misura dettata da recenti episodi di terrorismo, l’effetto visibilità, al centro ed in periferia, comunque risulta essere quello piacevole di vedere una presenza di polizia abbastanza diffusa e frequente e che costituisce un ottimo deterrente nella prevenzione di illegalità di ogni tipo; perché quindi, attraverso intese tra Amministrazione Comunale e Prefetto, non scegliere la medesima risoluzione a Catania, sia per quanto riguarda la polizia municipale che la polizia di stato, i carabinieri, la Finanza, la polizia provinciale ecc.
- Problema Parcheggi, i parcheggi, anche interrati, sono presenti in tutte le città, come può accadere che a Catania diventino solamente tabù e argomento para – delinquenziale? E’ ovvio che debbano essere evitate le storture ma è certamente opportuno dare corso alla realizzazione di idonei parcheggi, occorre inoltre sottolineare che in genere, nelle altre città, non esistono costi inferiori a 1 euro per ora di parcheggio nelle cosiddette strisce blu, anzi il prezzo in diverse città viene modulato a zone, arrivando quasi a 3 euro per ora nelle zone particolarmente ambite (in modo da permettere un continuo turn over tra chi vuole sostare). E’ chiaro che al contempo vi è in genere un ricorso ampio a zone di isole pedonali, accanto ad un servizio di trasporti pubblici efficiente. A margine al problema Parcheggi, vi è da dire che in genere i parcheggi riservati alla Pubblica Amministrazione sono riservati laddove necessario ai mezzi di servizio, intervento o soccorso della P.A e non come accade a Catania alle auto private degli operatori della P.A. (e questo vale per il Comune ma vale a piene mani per Polizia, Carabinieri, Finanza ecc.).
- una cosa che risalta agli occhi immediatamente è la pulizia delle strade non solo nella quasi generalità dei paesi europei ma anche in molte regioni e comuni italiani, rispetto al livello di spazzatura rinvenibile nelle strade catanesi. Non è solo problema di abitudini, altrove, rispetto a quanto accade dalle nostre parti, si ritrovano in ogni via capaci (ed eleganti – somiglianti a piccoli jukebox) contenitori di cartacce con annessi raccoglitori di cicche di sigarette. Da noi purtroppo siamo di solito fermi al piccolo cestino pensile di alcuni decenni addietro. Beh credo che la dotazione di una cospicua quantità di questi raccoglitori del tipo in uso a Varese, Putignano, Alassio, Piacenza, Capua, per non dire di Dublino o altre città europee, potrebbe contribuire ad incentivare in tutti noi una cultura per il rispetto dell’habitat cittadino evitando di gettare carte e mozziconi per strada.
4.Per essere comunità occorre richiedere la partecipazione il più possibile allargata alla base economico e sociale della Città, non bastano gli atti di “imperio” è preferibile una democrazia partecipata, anche perché ciò che con poche risorse può fare ognuno di noi può diventare difficile e dispendioso per la Pubblica Amministrazione. Un esempio, se si vuole banale, la polemica recente anche sui media sullo stato di degrado ed abbandono del Viale Kennedy alla Plaja, invaso da erbacce per tutto il suo tracciato. Sarebbe bastato (saper) richiedere ed ottenere la partecipazione dei gestori di Lidi ed Hotel e attività varie, richiedendo una civile collaborazione alla ripulitura del proprio tratto, così come ancora oggi, tolte le erbacce, costerebbe poche decine di euro ad ognuno abbellire il proprio tratto con fiori da collocare tra i new jersey o negli spazi adiacenti il proprio perimetro di confine. Lo stesso discorso, con modalità magari diverse, appare riproponibile sul lungomare di Ognina o in altri quartieri della Città. Quello che serve è proprio alimentare questa disponibilità alla cura del proprio sito in un’ottica di socialità, senza attendere interventi miracolistici degli enti pubblici.
Anche se la Pubblica Amministrazione dovrebbe, questo sì, essere di esempio e dare alle spiagge libere o ai solarium un assemblaggio invidiabile, così come curare l’illuminazione adeguata delle strade cittadine.
- La cura del verde è necessaria per l’aspetto e la vivibilità della Città, avere alcune grandi aree da realizzare a Parco dà l’idea di civiltà, modernità e fruibilità. I Parchi cittadini a Catania danno l’idea dell’abbandono, appare necessario pertanto una riformulazione degli interventi di gestione, e probabilmente ripensare ad una “politica della cura del verde”, che piuttosto che basarsi su sporadici o periodici interventi di “squadre di giardinieri” punti all’affidamento delle singole unità di personale a singoli impianti o raggruppamenti. Alla Villa Bellini, al Parco Gioeni, Pacini, Vulcania, Falcone/Borsellino ed altri siti simili appare necessario distaccare permanentemente giardinieri/custodi nelle ore di apertura (con vestiario di lavoro ben visibile), per la cura e la tutela continua di questi beni. Inoltre andrebbero almeno quadruplicati gli spazi dedicati al gioco all’aperto dei bambini e dei ragazzi con attrezzature idonee.
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