di Santo Molino
A proposito delle risorse finanziarie ingenti che l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Enzo Bianco intende investire per abbellire il Tondo Gioeni, vorrei osservare che, a mio avviso, si tratterebbe di un errore in quanto non è questa una delle priorità della Città. Personalmente mi colloco nella medesima area politica del PD, tuttavia mi sono ritrovato negli ultimi anni a condividere alcune delle cose di questa Amministrazione Catanese e non ne ho condivise molte altre.
In un momento in cui molti cittadini catanesi, e non solo giovani, sono costretti per lavorare, per sopravvivere, ad “emigrare” in altre città del Nord e parecchi in altri paesi Europei, ritengo che lo sforzo più significativo della Comunità Catanese debba essere rivolto alla ripresa economica, che poi vuol dire nuova occupazione.
Se è vero che possiamo avere un’ottima chanche con l’impresa turistica diffusa, credo che l’impegno di tutti, a partire da chi amministra denaro pubblico, debba essere quello di concentrare gli sforzi per aumentare il potenziale di Catania in termini di accoglienza turistica, orientando in tal senso la “spesa”, difficilmente una Circonvallazione o uno snodo stradale possono rappresentare motivo di interesse per visitatori esterni, anche con tutti gli sforzi e le fontane che si possono immaginare, al massimo è possibile prevedere un po’ di intonacatura nelle parti di “rottura” dell’ex – cavalcavia.
Ha certamente più senso potenziare i siti che rappresentano le “migliori cose da vedere” ed investire sulla comunicazione.
INVESTIRE per pubblicizzare il PRODOTTO CATANIA TURISTICA
Senza alcuna presunzione vorrei evidenziare che, accanto ai macro – problemi (investimenti, occupazione, grandi opere), mi sembra utile proporre di fare “piccole cose” a costi micro, che però potrebbero contribuire a rendere più attrattiva la nostra Città in chiave turistica, non basta infatti solamente esprimere desiderata è necessario che in tutti i catanesi maturi questo convincimento.
La prima considerazione da fare, spero non campanilistica, è quella che Catania al cospetto di molte gettonate mete, europee e non solo, possiede una collocazione climatica, un contesto naturalistico, storico, architettonico di livello eccezionale; la differenza che balza agli occhi, rispetto ad altri siti, è la mancanza di capacità di pubblicizzare il “prodotto” Catania, l’Etna – il Mare – il Barocco, le testimonianze archeologiche di millenni presenti nella nostra Città e nella nostra Provincia, che dovrebbero essere portate alla conoscenza del grande pubblico dei “consumatori” di turismo italiani e stranieri, attraverso apposite campagne di diffusione e con eventi di respiro internazionale.
Altre osservazioni/proposte per migliorare l’attrattività, rispetto ai problemi criminalità/traffico-parcheggi/pulizia delle strade/abbellimento dei vari siti cittadini/cura del verde-parchi gioco.
4.Per essere comunità occorre richiedere la partecipazione il più possibile allargata alla base economico e sociale della Città, non bastano gli atti di “imperio” è preferibile una democrazia partecipata, anche perché ciò che con poche risorse può fare ognuno di noi può diventare difficile e dispendioso per la Pubblica Amministrazione. Un esempio, se si vuole banale, la polemica recente anche sui media sullo stato di degrado ed abbandono del Viale Kennedy alla Plaja, invaso da erbacce per tutto il suo tracciato. Sarebbe bastato (saper) richiedere ed ottenere la partecipazione dei gestori di Lidi ed Hotel e attività varie, richiedendo una civile collaborazione alla ripulitura del proprio tratto, così come ancora oggi, tolte le erbacce, costerebbe poche decine di euro ad ognuno abbellire il proprio tratto con fiori da collocare tra i new jersey o negli spazi adiacenti il proprio perimetro di confine. Lo stesso discorso, con modalità magari diverse, appare riproponibile sul lungomare di Ognina o in altri quartieri della Città. Quello che serve è proprio alimentare questa disponibilità alla cura del proprio sito in un’ottica di socialità, senza attendere interventi miracolistici degli enti pubblici.
Anche se la Pubblica Amministrazione dovrebbe, questo sì, essere di esempio e dare alle spiagge libere o ai solarium un assemblaggio invidiabile, così come curare l’illuminazione adeguata delle strade cittadine.
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