di Turidda della Fava di Ricotta
Il comandante dei vigili urbani di Catania ha avallato col suo silenzio, la balla dell’ufficio stampa abusivo del Comune di Catania. La notizia che l’eroe piccolo piccolo Pietro Belfiore, non abbia partecipato all’inseguimento dell’autobusso alla ricerca dello zaino smarrito (anche se pare che della vicenda di questi smemorati di Pamplona, si sia occupato lo stesso) corre di bocca in bocca. A riferirci tutto è un “grillo parlante” che non vuole essere nominato (ma abbiamo anche altri riscontri).
Ci siamo occupati l’altro giorno (http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4939) della notizia che a parer nostro stava in quel limbo onirico che esiste tra la barzelletta e la realtà e avevamo ipotizzato sommessamente (era alquanto insolito che col vertice bagNato in corso a Catania, Belfiore fosse in giro di pattuglia e non con le altre autorità) , che la coincidenza tra le recenti brutte figure del comandante e quell’eroica (?) notizia dell’inseguimento dell’autobusso, potesse essere stata costruita a tavolino.
Siamo sinceramente dispiaciuti di averci visto giusto, perché adesso abbiamo la certezza di essere rappresentati da persone che mentono su cose di questo genere, solo per ottenere un restyling d’immagine.
Alla luce dei fatti, però alcune domande ci fanno tremare i polsi e l’anima:
1) Se Pietro Belfiore, comandante dei vigili urbani ha avallato una menzogna su una cosa di questo genere, come possiamo fidarci delle indagini interne che hanno scagionato i vigili da qualsiasi responsabilità nei fatti che hanno visto l’onesto ambulante Salvatore La Fata darsi fuoco?
2) Se l’ufficio stampa (abusivo?) del comune di Catania si presta a diffondere e realizzare un comunicato che è peggio della propaganda, come possiamo fidarci della sua trasparenza nel racconto che ogni giorno fa dell’opera dell’amministrazione? Se esiste in Sicilia un Ordine dei Giornalisti, dovrebbe battere un colpo.
Alla luce di questi fatti, ci sentiamo non di chiedere ma di pretendere le immediate dimissioni del comandante Pietro Belfiore. Quelle dell’ufficio stampa (abusivo?) non le possiamo chiedere per la semplice ragione che non possiamo chiedere dimissioni a qualcuno che non è mai stato assunto, perciò speriamo solo che la vergogna possa impedirgli di continuare a esercitare un ruolo abusivo.
Sempre alla luce di questi fatti, altri interrogativi ci inquietano: può il sindaco Enzo Bianco nulla sapere di queste vicende?
Se ne fosse a conoscenza e le coprisse, sarebbe un bugiardo anche lui. Se non ne fosse a conoscenza sarebbe un incompetente. Lasciamo ai lettori di stabilire quale delle due sia vera.
Di seguito però vogliamo elencare altre recenti “sviste” dell’amministrazione catanese che si riempie la bocca con la retorica della legalità, mentre esercita un potere che è ogni giorno di più un abuso.
1) L’affaire Massimo Rosso: link: http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4918
2) L’affaire Cosimo Indaco: link: http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4933
3) L’affaire Antonella Liotta: link: http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4788
Post Scriptum: E non venga a dirci Belfiore che la cosa sia avvenuta a sua insaputa, perché i giornali hanno dato notizia del “suo inseguimento all’autobusso” e lui tutto avrà fatto, meno che smentire.
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