Cronache catanesi, mobilità…che non c’è: le proposte di Confcommercio per uscire dall’immobilismo


Pubblicato il 02 Agosto 2016

Il sistema della mobilità a Catania necessita di scelte strategiche e strutturali che devono essere orientate a permettere una migliore fruizione dei servizi che la città, migliorando la qualità della vita ed abbassando l’inquinamento atmosferico ed acustico.Per avviare un dibattito concreto, senza condizionamenti ideologici ma con un’idea di città funzionale ASCOM Confcommercio ha presentato stamattina alla commissione viabilità del Comune di Catania presieduta da Carmelo Sofia uno studio che vuole costituire una base per aprire un dibattito e un confronto con le istituzioni.

All’incontro tenutosi presso la sede di Confcommercio era presente anche l’ing.Giacomo Guglielmo, esperto di trasporti, che si è offerto a Confcommercio per redigere insieme un piano per la mobilità che mira a difendere e rilanciare in termini di maggiore competitività l’intero sistema Città. Un Piano che vede protagonista la linea Brt, ma non solo.

“Abbiamo ripreso il progetto dei Brt – spiega Giovanni Saguto, presidente ASCOM Catania – rivisitando l’idea originaria. Abbiamo presentato in commissione 5 linee di Brt più altre 5 di adduzione, senza sacrificare stalli per la sosta. 60 mezzi possono risolvere il problema della mobilità a Catania garantendo agli utenti un autobus ogni 7/10 minuti. Così da portare il cittadino all’utilizzo dei mezzi pubblici con grossi vantaggi per il traffico in città”.

La città di Catania ed il suo contenuto economico principale, il terziario di mercato (commercio – turismo – servizi), deve necessariamente competere, in modo adeguato e con strumenti di valore, con l’offerta di un circuito sempre più globalizzato e agguerrito, con esigenze che vedono nella gestione del tempo e della vivibilità aspetti di prim’ordine.

“La peculiarità di questo piano – interviene l’ing. Guglielmo – sta nel fatto che è stato concordato con l’associazione che rappresenta la maggior parte delle attività commerciali, il nervo economico di Catania. Agire sulla mobilità adottando pedissequamente tecniche di civiltà e ambienti diversi come quelli nordici, comporta effetti anche deleteri  sulle attività commerciali. Noi invece abbiamo portato avanti un’attività di concertazione, e ringrazio Confcommercio per avermi coadiuvato, e abbiamo avuto modo di approfondire il caso di successo reale che è stato quello del Brt 1 applicato all’intera città di Catania. 4 nuove linee – continua Guglielmo – in aggiunta all’esistente che permettano all’utente di raggiungere il centro cittadino  in 15/20  minuti da qualunque luogo, con una fermata a portata di mano, utilizzando lo stesso numero di mezzi, una sessantina, ma con una velocità commerciale molto più alta e garantendo incassi dai circa 5000 passeggeri al giorno. Tempi di realizzazione brevissimi, un anno circa se ci si lavora a regime e con un investimento di un milione o un milione e mezzo di euro”.

Il nuovo piano del trasporto pubblico locale a Catania, studiato da Confcommercio e l’ing. Guglielmo, si articola in una serie di misure che si integrano per ottimizzare gli ingressi in città.

“L’obiettivo del nostro intervento e del Piano –  dichiara il vice direttore di Confcommercio Francesco Sorbello – è incrementare il livello di servizio e l’accessibilità al centro storico direzionale e coprire l’intero Comune. Occorre razionalizzare i flussi veicolari nell’ottica di integrare i diversi modi di trasporto e ottimizzare gli ingressi in città agevolando l’utilizzo del mezzo pubblico. Naturalmente oltre alle nuove linee di Brt bisognerà rivedere il piano parcheggi: chiediamo esplicitamente di riesumare i progetti di parcheggio interrato di p.zza Verga, p.zza Lupo e piazzale Sanzio. Riteniamo in questa logica anche indispensabile eliminare le agevolazione previste per la sosta lunga”.

“Un piano rivoluzionario” l’ha definito il presidente della Commissione consiliare Viabilità del Comune diCatania Sofia, promettendo di avviare già da settembre una fase di approfondimento con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e dei tecnici comunali per verificarne la fattibilità.

 

 

 


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