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CRONACHE CATANESI: SILENZIO STAMPA! ENZO BIANCO E LA QUERELA A IENESICULE.IT
Pubblicato il 14 Dicembre 2014
di Fabrizio Grasso
È la stampa “catanese” bellezza! Ci sono notizie che non si possono e non si devono dare. E non lo diciamo per tirare le giacche ai giornali e ai giornalisti, ma per constatare un “silenzioso” dato di fatto. Il sindaco che cominciò la sua carriera politica nei repubblicani, che erano al netto degli errori, gli unici liberali in Italia è finito rieletto per la terza volta primo cittadino di Catania nel Pd, passando prima per la Margherita di Francesco Rutelli e Luigi Lusi (Il tempo di prendere la paghetta http://www.gadlerner.it/2012/05/19/enzo-bianco-e-la-paghetta-una-verita-in-ritardo).
Aveva cominciato con dei maestri del liberalismo italiano il Caro Sindaco e però ha finito con l’essere più permaloso di quanto non fossero le vecchie volpi democristiane e così ha querelato Ignazio De Luca per questo articolo (http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4994).
Già a dicembre il Caro Sindaco querelò un utente di wikipedia per un paragrafo sullo “scandalo Margherita” sulla voce dell’enciclopedia che lo riguarda (http://www.cataniatoday.it/cronaca/enzo-bianco-querela-wikipedia-4-dicembre-2014.html).
E quando querela il Caro Sindaco, la magistratura non perde tempo, vista la solerzia con cui è arrivato l’interrogatorio per Ignazio De Luca. Tempi biblici della giustizia per chi? Non certo per il Caro Sindaco!
Ma non è che in realtà la querela a IeneSicule.it sia una gaffe come quella volta che da Ministro degli Interni Enzo Bianco fece scivolare un dollaro nel reggiseno di una ballerina turca?
Lo chiediamo alla cittadinanza che pensa che una querela a una piccola e indipendente testata, gira, vota e furria, da parte di un sindaco, sia una pagina da dimenticare.
Un consiglio a gratis al Caro Sindaco lo vogliamo dare: ritiri la querela e stringa la mano a Ignazio De Luca davanti ad un vassoio di arancini, perché la stampa non ha bisogno di politici permalosi e con la querela in canna. Ha bisogno di sindaci pronti al dialogo con tutti, ma veramente tutti. Anche quelli che a detta di qualcuno sono: brutti, sporchi e cattivi. Anzi, soprattutto con quelli.
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