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Cronache catanesi, una città violenta, “Officine Siciliane” consegna 900 firme per la legalità: “poche denunce, molti reati e isolati felici. Lo sviluppo così è impossibile”
Pubblicato il 28 Novembre 2015
comunicato stampa:
“il movimento di cittadini che è nato intorno a Maurizio Caserta ha diffuso una nota sul deficit di sicurezza a Catania. A fronte del record poco invidiabile, quale quello di essere una delle cinque città con il più alto numero di denunce per atti violenti e furti, si aggiunge l’assenza di denunce per almeno un terzo dei reati effettivamente consumati, il che, sulla base dei dati Istat, porta a oltre 35mila i reati effettivamente consumati a Catania. Il che significa che ogni anno, una famiglia su tre subisce un reato. La ragione di questa tendenza, secondo Officine Siciliane, sta nella sfiducia nella persecuzione effettiva dei reati.
Da indagini sul campo svolte dal movimento, risulta che a non essere denunciati sono reati gravi, come i furti in casa, gli scippi, le rapine e le estorsioni. Si scopre inoltre che solo raramente vengono denunciate le aggressioni, specie a sfondo sessuale, in casa, sul lavoro e persino per strada.
Il risultato è un diffuso senso di insicurezza che deriva dallo scarso controllo del territorio. “In base ai dati disponibili – ha dichiarato Maurizio Caserta, presidente di Officine Siciliane – la città subisce un numero altissimo di reati con scarsa reazione da parte delle istituzioni. Il risultato è che molti cittadini, abituati ad arrangiarsi con le vie di fatto, tendono a ignorare volutamente anche le norme che riguardano le loro attività quotidiane, che siano i parcheggi, i camion bar e persino gli esercizi commerciali e i locali pubblici.”
Secondo officine Siciliane, Catania sta piuttosto rapidamente scivolando verso una sorta di anarchia generalizzata, invisibile solo perché la stragrande maggioranza dei catanesi continua a desiderare fortemente una vita quanto più possibile tranquilla.
Officine fa però notare che non tutta la città è in balia della delinquenza. Il movimento civico nota come in via Martino Cilestri ci sia invece un isolato felice. “Sappiamo che in quella strada non abita certamente un servitore dello stato, eppure la sicurezza lì è altissima e di fatto deve abitarci qualcuno che assicura diritto e giustizia al Mondo, considerato che l’assenza di presìdi nel resto della città è lì inspiegabilmente ribaltata in una presenza massiccia e soffocante che di fatto rende impossibile la vita quotidiana ai residenti.”
Secondo Officine Siciliane, in queste condizioni, lo sviluppo economico è impossibile. “Questa schizofrenia tra trasandatezza istituzionale e eccesso di protezione incomprensibile, porta alla sensazione di avere regole ferree che però vengono applicate solo a chi già le rispetta e magari commette peccati veniali che gli costano salati. Per gli altri, l’impunità è molto spesso assicurata.”
Officine Siciliane proprio questa mattina ha consegnato, per questo motivo, una petizione al Comune, firmata da novecento cittadini, per ottenere maggiore sicurezza a Catania.”
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