dall’ufficio stampa:
voto di scambio: dichiarazioni Musumeci, Bianco e Raciti scrivono a procuratore Salvi
Il Sindaco e la Presidente del Consiglio comunale chiedono “ogni approfondimento utile a fare massima chiarezza” sulle affermazioni dell’ex presidente della provincia, riguardo a segnalazioni sulla collusione con ambienti mafiosi di “tre o quattro” consiglieri comunali Catania
Il sindaco di Catania Enzo Bianco e la presidente del Consiglio comunale Francesca Raciti, in due differenti lettere indirizzate entrambe al Procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi, hanno chiesto “ogni approfondimento utile a fare massima chiarezza” sulle dichiarazioni alla stampa dell’ex presidente della provincia Nello Musumeci riguardo a segnalazioni, giunte alla commissione antimafia dell’Ars, sulla collusione con ambienti mafiosi di “tre o quattro” consiglieri comunali Catania.
“Alla luce delle dichiarazioni – afferma nella sua lettera la Presidente Raciti -, in ragione del mio ufficio e del buon nome dell’Istituzione che presiedo e della città, le scrivo queste righe, certa del suo pronto interessamento. Infatti, nonostante una denuncia non circostanziata e assolutamente inusuale nei modi, soprattutto per chi é presidente della commissione Antimafia dell’Ars, tali gravissimi episodi, se confermati, lederebbero la correttezza e l’onorabilità di tutto il Consiglio”.
“C’é una grande collaborazione – afferma Bianco nella sua lettera – a tutti i livelli tra le istituzioni catanesi, Magistratura, Prefettura, Forze dell’ordine, Comune, a partire dalla lotta alla criminalità, al contrasto alle illegalità e alla corruzione, al perseguimento della trasparenza amministrativa, alla battaglia contro le tante forme di abusivismo, alla segnalazione di fatti meritevoli di approfondimento. Catania ha bisogno di uno sviluppo serio, rigoroso e trasparente, con una battaglia incisiva e determinata al malaffare. Ecco perché c’è la assoluta necessità che si faccia piena luce, con precisione e senza lasciare alcuna zona d’ombra, colpendo con durezza chi ha eventuali responsabilità”.
“La città – conclude il Sindaco – ha bisogno di capire e sapere notizie certe, lo meritano i tanti catanesi onesti che lavorano e vivono con la schiena dritta”.
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Torronai: accettata la proposta venuta ieri dall’Amministrazione
Quattro postazioni troveranno posto nelle traverse della piazza Università e altre quattro nella via di Sangiuliano. I venditori, “contenti della soluzione trovata, comprendiamo la necessità di apportare alcuni cambiamenti”. Nonostante la protesta il dialogo tra Amministrazione e torronai è sempre rimasto aperto.
I torronai, alla fine, hanno accolto la proposta formulata dall’Amministrazione Bianco riguardo alla collocazione delle bancarelle. Queste non saranno poste, come da tempo disposto dalla Giunta, né lungo la via Etnea né nelle piazze Duomo, Università e Stesicoro lato Teatro romano, tutelando così le zone storiche più prestigiose toccate dal corteo Agatino.
Delle otto postazioni dei torronai, quattro troveranno posto, così come ieri avevano proposto i rappresentanti dell’Amministrazione, nelle traverse della piazza Università e altre quattro nella via di Sangiuliano a ridosso dei Quattro canti, con la prescrizione, per quelle collocate sul lato della salita, di rimuovere le postazioni prima del passaggio della Vara di Sant’Agata la sera del 5 febbraio.
In una nota l’Amministrazione comunale sottolinea come, per tutelare le esigenze dei venditori di torrone e dolciumi pur garantendo il massimo della sicurezza, si sia proceduto a una ricognizione di tutti i possibili stalli. Uno studio lungo e accurato per contemperare le prescrizioni della Protezione civile e delle Forze dell’Ordine e le esigenze di viabilità. Nonostante la protesta, poi, il dialogo tra Amministrazione e torronai è sempre rimasto aperto e la soluzione prospettata ieri è stata accolta oggi dai venditori.
“Siamo soddisfatti di questo esito – hanno detto a nome dei venditori Filippo Zuccarello, Salvatore Coglitore e Riccardo Spagnolo – e ringraziamo l’amministrazione Bianco. Avremmo preferito stazionare come sempre in piazza Università, ma comprendiamo anche la necessità di apportare alcuni cambiamenti. Chiedevamo però la possibilità di avere degli stalli in posizioni analoghe e ci va bene la soluzione trovata”.