ecco la nota:
“Ridicolo. Nessun’altra parola può definire meglio il giornale comunale di Catania, edito proprio dal Comune di Catania e voluto dal Sindaco Bianco. Trentadue pagine e un solo articolo, uno soltanto: le 326 cose fatte in due anni di amministrazione dal Sindaco e la sua Giunta.
Il giornale stampato a nome di tutte le cittadine e tutti i cittadini di Catania non contiene nessuna informazione utile agli abitanti della città, nessun argomento interessante per i turisti. Neanche gli orari e gli indirizzi delle farmacie di turno, le aperture degli uffici comunali, delle biblioteche, dei musei. Non c’è il numero di telefono dell’Ufficio relazioni col pubblico, non ci sono i percorsi degli autobus, della metro. Non una parola sugli asili nido che hanno carenza di iscritti e necessiterebbero di pubblicità ( a pagina 11 persino lo spazio a un asilo nido privato), nessuna informazione sulla possibilità del buono casa, della casa dei popoli per i migranti. Non c’è nessuna notizia sulla città, sui suoi eventi. Sembra incredibile ma non c’è neanche la pubblicità della mostra di Chagall. E, udite udite, non c’è neanche il nuovo simbolo della città di Catania, quello con la “A”.
Solo un titolo: “326 cose fatte in due anni”. E via con ben 47 foto del Sindaco in tutte le pose. Due per pagina, considerando le pubblicità. E uno stuolo di iniziative, tagli di nastri, conferenze stampa, sciarpine, cappellini e occhiali da sole. Nient’altro nel giornale comunale che avrebbe dovuto, come si legge nel bando “pubblicare, oltre che le notizie inerenti l’attività amministrativa comunale, tutte le altre notizie di interesse collettivo rappresentando, quindi, anche un valido strumento di diffusione degli sviluppi e dei contenuti del territorio della città di Catania”.
Un giornale comunale solo per celebrare la figura del Sindaco, un organo di stampa istituzionale volto esclusivamente a soddisfare la smania di apparire di Enzo Bianco, come nei peggiori regimi.
Ma di regime e di terrore qui non ce n’è per nulla e l’operazione di propaganda del Sindaco appare per quella che è: l’atto ridicolo di un personaggio ormai disperato.
Gli organi di stampa della città, fortunatamente, non sono in vendita e così, con un pasticcio che rischia di sfociare nell’abuso d’ufficio, Enzo Bianco ha deciso di creare un giornale comunale e far nominare direttore responsabile un suo dipendente personale, Giovanni Iozzia. Il risultato è un volantino di propaganda che parla ossequiosamente dell’operato dell’amministrazione, un panphlet celebrativo degno del “grande dittatore” di Chaplin.
Sarebbe per noi facile non curarci di questo disturbato delirio di autocelebrazione e di onnipotenza di Enzo Bianco: è il gesto penoso e tragico di chi dimostra così l’estrema debolezza. Basterebbe liquidarlo con una risata, con quella satira beffarda di cui Catania è capacissima interprete.
Ma ricoprire ruoli pubblici di responsabilità obbliga alla serietà e fare opposizione, costruire l’alternativa è un compito ugualmente serio.
Il giornale comunale appena pubblicato è un’oscenità, un insulto alla città e ai suoi abitanti. L’Amministrazione deve spiegare la nomina di un dipendente personale del Sindaco come direttore di un giornale edito dal Comune e il Capo di Gabinetto e l’Ufficio Stampa devono immediatamente chiarire, carte alla mano, chi ha dato il “visto si stampi” che ha consentito la pubblicazione del giornale. Atto obbligatorio senza il quale non si sarebbe potuto stampare.
Catania Bene Comune
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