Cronache dall’inferno delle carceri: reato di tortura, appello dei Garanti dei detenuti, ma quello siciliano non c’è!

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tratto dal sito ristretti.org….ecco, ma il prof. Fiandaca?

Reato di tortura. Appello dei Garanti dei detenuti

da Ristretti Orizzonti, 23 luglio 2016

Ecco il testo dell’appello inviato questa mattina al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da oltre 30 Garanti dei detenuti italiani con la richiesta di introduzione del reato di tortura nell’ordinamento giuridico italiano. “Incomprensibile e ingiustificabile è il rinvio in commissione del disegno di legge per l’introduzione del reato di tortura alla sua terza lettura parlamentare.

Facciamo appello al Presidente della Repubblica affinché faccia valere la sua autorevolezza e le sue responsabilità istituzionali nei confronti della comunità internazionale che da decenni ci chiede l’adempimento di un preciso impegno assunto con la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, ma già presente ai Costituenti, quando vi fecero riferimento nell’unico obbligo di punire previsto dalla nostra Carta fondamentale (art. 13, co. 4: “È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà”).
L’ennesimo insabbiamento del disegno di legge per l’introduzione del reato di tortura equivarrebbe a un messaggio di impunità verso pratiche violente, offensivo nei confronti della grande maggioranza degli appartenenti alle forze di polizia che ben conoscono i fini e i limiti del loro agire. Di fronte alle inquietudini che stanno mettendo a dura prova il diritto internazionale dei diritti umani e i fondamenti delle democrazie liberali, la Repubblica Italiana non può permettersi di subire nuove condanne dalla Corte europea dei diritti umani e di essere sanzionata in sede internazionale per via delle inadempienze parlamentari. Quando una chiara assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche sarà stata presa, non sarà difficile individuare nel testo della Convenzione Onu o in quello recente approvato da Papa Francesco per lo Stato del Vaticano la soluzione più idonea alla formulazione del reato di tortura.
Come Garanti delle persone private della libertà, conosciamo la sofferenza con cui le persone detenute affrontano condizioni di detenzione rese intollerabili dal caldo, dall’affollamento e dalla mancanza di risorse. Solo la fiducia nello Stato di diritto, nelle sue istituzioni e nel rispetto dei diritti fondamentali consentono di mantenere un filo di speranza e di garantire un governo pacifico delle nostre carceri. Questa fiducia non può essere disattesa dalle istituzioni repubblicane”.

 

Hanno sottoscritto i Garanti dei detenuti:
Anastasia Stefano, Garante Regioni Umbria e Lazio
Battistuta Maurizio, Garante del Comune di Udine
Berti Franca, Garante Comune di Bolzano
Cavalieri Roberto, Garante Comune di Parma
Corleone Franco, Garante Regione Toscana
De Giovanni Rosanna, Garante Comune di Fossano
Dossoni Mario, Garante Comune di Sassari
Gallo Monica, Garante Comune di Torino
Laganà Elisabetta, Garante Comune di Bologna
Marighelli Marcello, Garante Comune e Provincia di Ferrara
Mellano Bruno, Garante Regione Piemonte
Michelizza Armando, Garante Comune Ivrea
Naldi Alessandra, Garante Comune di Milano
Oppo Gianfranco, Garante Comune di Nuoro
Petrini Davide, Garante Comune di Alessandria
Ravagnani Luisa, Garante Comune di Brescia
Roveredo Pino, Garante Regione Friuli V. G.
Santoro Emilio Ass.ne “Altro Diritto”, Garante Comune di San Gimignano
Siviglia Agostino, Garante Comune di Reggio Calabria
Solimano Marco, Garante Comune di Livorno
Bellinello Giulia Elisa, Garante Comune di Rovigo
Cellamaro Anna, Garante Comune di Asti
Chiotti Bruna, Garante Comune di Saluzzo
Flaibani Roswitha, Garante Comune di Vercelli
Forestan Margherita, Garante Comune di Verona
Jahier Vanna, Garante Provincia Di Pavia
Magistrini Silvia, Garante Comune di Verbania
Prandi Alessandro, Garante Comune di Alba
Caronni Sonia, Garante Comune di Biella
Toccafondi Ione, Garante Comune di Prato
Tretola Mario, Garante Comune di Cuneo

Per ulteriori adesioni scrivere a info@societadellaragione.it.

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Redazione Iene Siciliane

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