ecco la comunicazione:
“il concetto di spending review è forse poco conosciuto dall’amministrazione guidata dal sindaco Bianco perché un’amministrazione, che stipula un contratto di locazione sborsando oltre 6.000€ al mese per una struttura con evidenti carenze, certo non applica criteri di buon senso e di risparmio”. A dichiararlo è l’onorevole Giulia Grillo, esponente del Movimento Cinque Stelle, la quale ha presentato una interrogazione al Ministro dell’economia e finanze.
“Il Comune di Catania è in una grave situazione di disequilibrio economico–finanziario e di pre-dissesto, come riportato anche da diversi articoli di stampa tra cui uno pubblicato sul giornale on-line livesicilia.it il 22 dicembre 2014. Nonostante questo – fa notare la Grillo – il 12 dicembre 2014 il Comune di Catania ha stipulato un contratto di locazione passiva in Via Manzoni n. 91, 91/A, 91/B, 91/C, 91/D, 91/E angolo piazza San Nicolella n. 6/A, 7 e 7/A per l’acquisizione di un immobile di proprietà della Imeservice srl. Tale immobile presenta uno stato di fatiscenza e di carenze strutturali. Inoltre il canone di locazione del menzionato immobile durerà sei anni e il capoluogo etneo dovrà pagare ottantamila euro all’anno. Le quotazioni di mercato degli affitti per gli immobili della zona di Via Manzoni e dintorni della città di Catania, secondo i valori dell’osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, aggiornati al 7 gennaio 2015, risultano essere inferiori di circa la metà, rispetto a quanto il Comune di Catania dovrà corrispondere per i fitti passivi dell’immobile di proprietà di Imeservice srl. La legge196/2009 al comma 1 dell’art. 8 – ricorda la Grillo – stabilisce che le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali determinano gli obiettivi dei propri bilanci annuali e pluriennali in coerenza con gli obiettivi programmatici risultanti dal DEF”.
La scelta del Comune di Catania di stipulare un contratto di locazione per il fitto passivo dell’immobile citato appare alla deputata del Movimento Cinque Stelle
in contraddizione con le disposizioni di cui al comma 1 dell’art. 8 la legge196/2009. Per questo l’onorevole chiede “se non si intendano intraprendere le iniziative di propria competenza per verificare eventuali violazioni delle norme in materia di spending review previste per gli enti locali”.
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