Cronache dei disastri catanesi, la destra al Potere fa danni! La stilista Marella Ferrera annuncia l’abbandono della città: il comitato “no Stancanelli, vogliamo il cambiamento” insorge!

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di iena per il cambiamento, anche dei coperchi e delle pentole

Nuovi riscontri al declino rossazzurro. E tutto perché la Conservazione politica non sa amministrare la cosa pubblica. La Reazione, però, ha i giorni contati. Una forza straripante di rivoluzionari promette di volere rivoltare tutto! Senza guardare in faccia nessuno, contro ogni colore di schieramento…a parte il bianco.

Non passa giorno che la malamministrazione della destra al governo di Catania (nella foto il sindaco Stancanelli con accanto, a sinistra, il presidente della commissione urbanistica Alessandro Porto dell’Mpa, mentre parlano, parlano, parlano) non faccia danni. Veramente un disastro. Una città senza futuro. Per colpa di Stancanelli, il sindaco di una giunta della Reazione che sta colpendo duro su Catania. Con azioni senza criterio, con una ricerca ossessiva dell’immagine, delle foto sui giornali, con annunci su annunci senza riscontro, e persino agendo –dicono gli esperti dell’intellighenzia di sinistra, che si sono democraticamente mobilitati- per fare carriera e arrivare in alto, addirittura in Parlamento e forse di più. Veramente,  uno scandalo: usare una città a fini personali. Non ci vogliamo credere. Anche perché queste cose le fa solo la destra, che è sempre cattiva, cinica e doppia.

E, infatti, cosa accade che una grande siciliana come Marella Ferrera, stilista di grido, annunci che vuole andare via da Catania. Una delusione, un’altra delusione.

Non c’è futuro in questa terra, fin quando ci sarà la destra. E i suoi fidi servitori come il direttore di ienesicule. Che, secondo fonti qualificate, collegate direttamente al Mickey Mouse del Centro Storico e allo Sherlock Holmes di Picanello City, sarebbe al centro di una macchinazione reazionaria.

Ma, per fortuna, è arrivata una speranza: ovviamente dal centrosinistra e dalla sinistra diversamente abile e  “alternativa”.

Un grande numero di associazioni e soggetti sociali hanno rilanciato il comitato “No Stancanelli, vogliamo il Cambiamento” che, dopo l’ultima notizia negativa per Catania, che loro amano tanto, ma davvero tanto, quasi come il loro giardino, ha lanciato l’allarme. Con parole “di fuoco”:

“ora basta! Siamo indignati! Noi cittadini democratici, autonomi e indipendenti nelle nostre azioni, persino nei sogni, alieni da ogni calcolo (non a caso privi di calcolatrici). sempre proiettati verso il futuro, mai sull’oggi o magari sull’ora di Greenwich angolo via Etnea, vogliamo dire che vogliamo il cambiamento.

Malgrado la cultura berlusconiana dominante! Come si fa  non dire nulla sulla visita dei vertici della Procura della Repubblica in Comune, davanti alla giunta di destra? Solo un fatto istituzionale? Ma veramente qualcuno ci crede? Questo è il prodotto culturale della Reazione! Che vuole fare come gli pare, mentre il centrosinistra è sempre oggetto di indagini e ancora indagini. Noi, però, andiamo avanti, perchè la doppiezza della destra non ci turba più di tanto.

Adesso, però, vogliamo un cambiamento che deve arrivare su una precisa piattaforma politica: vogliamo un tipo non alto, con gli occhiali, che viene dal partito Repubblicano, si chiama Vincenzo e ha fatto il Ministro degli Interni.

Insomma, noi –in modo assolutamente autonomo- vogliamo questo tipo di cambiamento. In nome dell’indipendenza. Prima che sia troppo tardi, che Catania muoia di annunci, di flash e di finti risanamenti, c’è da mobilitarsi. Anche oggi, sotto l’ombrellone, con “Repubblica” sul tavolo. E una dura e faticosa serata al club del brigde in vista. Per questo non c’è più tempo da perdere.”

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Redazione Iene Siciliane

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