di Matteo Iannitti (da facebook)
(vignetta di Vincenzo Baiamonte)
Comune di Catania commissariato.
Il Governo regionale siciliano ha commissariato il Comune di Catania e altri 255 comuni della Regione perché non hanno ancora approvato il Bilancio di Previsione del 2015. Sì avete capito bene, a fine novembre, proprio il bilancio di previsione.
Il Commissario si chiama Antonio Garofalo e “dovrà in un primo momento verificare se siano stati predisposti dagli uffici comunali gli schemi per il bilancio. I passaggi successivi saranno diffidare i sindaci a convocare la giunta per gli adempimenti di competenza, ottenere il parere dei revisori dei conti e convocare il consiglio comunale che avrà al massimo un mese di tempo per deliberare dal momento in cui il documento arriverà in aula. lI commissario potrà nelle varie fasi sostituirsi sia ai primi cittadini che alle assemblee. In quest’ultimo caso, i consigli andrebbero incontro allo scioglimento”.
Il Consiglio comunale di Catania non viene convocato da quasi due settimane, i consiglieri saranno chiamati tra qualche settimana ad approvare. La cosa che dirà l’amministrazione sarà sempre la stessa: Carusi, bere o affogare. Di bilancio neanche si parlerà.
Tutte le battaglie, le richieste, le esigenze della città saranno messe sotto il tappeto: bisogna approvare! Si rischia lo scioglimento! Aiuto, tutti a casa, aiuto!
Ci sarà il Presidente del Comitato Sant’Agata che tenterà di convincere tutti, portavoce del SIndaco e ora anche della Santa Patrona. Il capogruppo del PD seduto alla menopeggio sul bordo della sedia arringherà tutti con le parole dettate dal Sindaco, il capo del Gas e dei Caf girerà tutti i gruppi intimando il voto e qualche consigliere elegante passerà dai banchi della giunta rassicurando tutti che la cosa è fatta.
La città sotto i piedi, senza alcuna legittimazione democratica.
Siamo commissariati, bisogna fare presto. Gli asili nido chiusi, le strade dissestate, i servizi sociali che non esistono, le case che mancano, la disperazione di chi è senza reddito sono fuori dal palazzo. Gente, quella lontana da piazza Duomo, utile solo a ricevere promesse e a consegnare pacchi di voti.
Cari consiglieri comunali alzerete la testa o approverete ad ogni costo?
Il prezzo anche questa volta è la dignità vostra e della città.
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