Cronache del commiato: Bianco ringrazia il Procuratore Salvi per quanto fatto per Catania, ma le Iene :”il flop del pool per i reati contro la P.A.? Ringrazia anche per quello?”

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di ignazio de luca
La lunga marcia nel deserto è stata coronata. Ci sono voluti 43 mesi, non scevri di contraddizioni e avversità per riuscire a raggiungere l’oasi agognata.
Il Procuratore della Repubblica di Catania, dottor Giovanni Salvi, poco meno di cinque mesi prima del compimento dei quattro anni di servizio previsti dal regolamento, è stato nominato dal CSM, Procuratore Generale di Roma.
Come nostro solito “brand”, non tesseremo lodi, né peana, né applausi scroscianti mediatici, cercheremo col garbo e, inutile nasconderlo, con un filo di soggezione, che abbiamo sempre tenuto, trattando delle “cose” della Procura, di fare un consuntivo di ciò che secondo noi poteva essere fatto meglio, molto meglio.
Per prima cosa vogliamo sottolineare(si era insediato l’11 novembre 2011) i 140 giorni e passa della nomina anticipata, che a noi paiono un sublime ed elegantissimo stratagemma tecnicogiudico per evitare che nella Procura retta dal dottor Salvi, si apra il procedimento per concorso esterno dell’editore dottore Mario Ciancio. Di fatto nel frangente in questione la Procura Catanese sarà retta dal facente funzione dottore Patanè.
Elencare le tante e buone cose che il Procuratore “straniero” ha fatto, sarebbe ripetitivo, come “brand” editoriale vogliamo invece scrivere, “sottovoce” di due cose, una in particolare, dove riteniamo che l’azione della Procura avrebbe potuto e, secondo noi, dovuto essere più incisiva.
Del “doppiopesismo ” della Procura Catanese, avevamo già scritto nel luglio del 2014, in occasione del “cecchino” e del suo complice di via Asiago. Lamentavamo, come una grande ingiustizia sociale, che comunicare agli organi di stampa solo le iniziali per reati di massimo allarme sociale come quelli commessi dalla coppia(condannata) Corsetti e Cosenza della Catania “bene” e spiattellare, all’inverso, dati sensibili e relative foto del taccheggiatore o del puscher, rimaneva un odiosa discriminazione che invocavamo al Procuratore di correggere, con uguale trattamento per tutte le “classi sociali”. Il “doppiopesismo”ancor oggi vige ed è regola aurea.
Passiamo adesso alla disamina del punto cruciale, dove secondo noi i risultati portati a casa dalla Procura sono a dir poco deludenti, malgrado le congratulazioni del podestà.
buongiorno Sudamerica
Con grande risalto mediatico, l’informazione che conta che ha potenti sponsor nei suoi editori, dava larga eco e molta enfasi alla relazione semestrale del Procuratore, dottor Giovanni Salvi; in essa relazione lo stesso Procuratore annunciava che i sostituti procuratori Agata Santonocito, Giovannella Scaminaci, Pasquale Pacifico e Marco Bisogni, non si sarebbero dovuti occupare più di indagini antimafia, se non ad esaurimento delle inchieste già aperte, dedicandosi esclusivamente alle indagini sulla Pubblica Amministrazione.
Prima di continuare dobbiamo fare un inciso auto celebrativo . Nel settembre del 2013, l’autore di questo articolo, con lo pseudonimo di Cacciatore Verde, sulle colonne di Sud Press, pubblicava un inchiesta su un appalto milionario “turbato”, nel 2009, sindaco Stancanelli, tra il Comune di Catania e la Puntese Diesel srl, che avrebbe, in seguito alle indagini della G.F. portato all’incriminazione dell’amministratore della Puntese e al licenziamento, da parte del Comune, della dirigente Li Destri.
Orbene senza farla tanto lunga, l’ordinanza di rinvio a giudizio per la dottoressa Li Destri, sembra estrapolata dalle colonne telematiche di Sud Press, interi paragrafi dell’ordinanza di rinvio a giudizio ricalcano la ricostruzione del “Cacciatore Verde”, con la “perizia modificata”.
Tutto quanto sopra è documentato e riscontrabile.
Tornando al rafforzamento del pool per i reati contro la P.A. che il Procuratore, dottor Salvi, annuncia nel luglio 2014, il 18 agosto 2014, dopo 14 mesi di sindacatura Bianco, senza mezzi termini scrivevamo, sulle colonne di Iene Sicule, delle manovre dell’ex dirigente del comune “Ferlitotuttofare”, per far insediare come capo di gabinetto del sindaco il mendace Rosso e dellascarsa”segretaria Liotta incapace di adempiere alle sue funzioni istituzionali pur lautamente ricompensata.
Scrivevamo pure dello scandaloso contratto tra Asec Trade e Giuseppe “gas”Lazzaro Danzuso, che pur pagato dalla partecipata, lavora, con la “benedizione” della Presidente (avvocato!) di Trade per il comune.
Scrivevamo delle allegre interpretazioni del codice degli appalti dei burocrati comunali, per l’appalto(illecitamente rinnovato e in spregio di normativa prescrittiva di legge) milionario.
Scrivevamo di pluri incarichi a “esperto di…di cosa?” documentando e citando normative e regolamenti, ripetutamente e bellamente ignorati dal podestà di Catania.
Scrivevamo delle azzardate e capriolesche procedure dei burocrati comunali, imbastite ad esclusivo vantaggio dei dipendenti di alcuni dipartimenti e settori per corrispondere migliaia di euro in busta paga, con procedure pseudolegali.
Scrivevamo del favore alle imprese della cartellonistica, beccandoci una querela (temeraria?) dell’inossidabile assessore Girlando, sconfessato in modo plateale dalla recente sentenza del Cga, che accoglieva la nostra tesi di un protocollo d’intesa sottoscritto con le imprese, assolutamente illegittimo.
Scrivevamo a più riprese, ma inutilmente, del danno erariale procurato dallo “spendi e spandi ” del capo di gabinetto Rosso mendace, rappresentato in foto montaggio col naso lungo.
Scrivevamo della nullità assoluta, per vizi nel procedimento e per mendaci dichiarazioni del “vincitore”, caratteristica ricorrente nella burocrazia comunale catanese, del concorso per il posto di vice comandante della Polizia Municipale.
Scrivevamo anche dell’incapacità professionale della “trina” segretaria dottoressa Liotta, sembrata quiescente alle seriali illegittimità consumate dalla burocrazia comunale.
Ebbene in tutto questo mare, anzi oceano di probabile notizie di reato,  praticamente portate a conoscenza ” in diretta”, anche per avere trasmesso i nostri articoli : alla stessa Procura, alla Corte dei Conti e all’Anac, il pool rinforzato contro i reati della P.A. si distingueva per l’assoluto immobilismo.
Addirittura la dottoressa Minicò, estranea al pool per i reati contro la P.A., riusciva ad archiviare un’inchiesta della task force del Ministero della Salute contro la Novaentra, degli affari che si fanno con i canili, ci siamo occupati, come al solito, noi per primi.
Ma il fiore all’occhiello della Piemme è la recente richiesta di ri-ri invio in giudizio dell’ex sindaco Stancanelli, per bilanci e conti risalenti al 2009- 2011, bilanci e conti già riscontrati dal Ministero dell’economia e dalla Corte dei Conti con l’ammissione del comune al patto di stabilità; ma il capolavoro risulta essere la reiterata contestazione di un reato, a questo punto liquido, a così grande distanza di tempo porterebbe, assolutamente certo, alla prescrizione, prima della conclusione del primo grado, del presunto reato.
Veramente straordinario! Invece un pool di Piemme, rinforzato e decantato, non tiene conto delle innumerevoli segnalazioni ” in diretta” date da chi ha dimostrato buona predisposizione per il disvelamento del malaffare amministrativo.
Ci sarebbe da pensare che tutti i personaggi di cui sopra siano forse circondati da un specie di “cerchio bianco”: la cui luminescenza allontanerebbe o svierebbe l’attenzione degli organi preposti alla repressione dei reati contro la P.A.?
Infine ci piace ricordare, in chiusura, quanto ha fatto notare, Pierluigi Di  Rosa sulle colonne di “Sud Press”:
“Potrebbe essere interessante considerare che il Ragioniere Generale Ettore De Salvo, nominato dal sindaco Enzo Bianco, è attualmente anche consigliere di amministrazione della SAC che gestisce l’aeroporto di Catania, stranamente in rappresentanza della provincia regionale di Catania (socia della SAC), nonostante presti servizio presso il comune che in SAC non ha alcuna partecipazione.”

“Recentemente, inoltre, Ettore De Salvo è balzato agli onori della cronaca nazionale, citato nell’ordinanza di “Mafia Capitale 2″  per essere  uno dei tre componenti della commissione di gara che ha aggiudicato con un ribasso di appena l’1% l’appalto da 100 milioni per il CARA di Mineo, dichiarato illegittimo dall’Autorità Anticorruzione, e per il quale gli altri due componenti, Giovanni Ferrera e Luca Odevaine sono finiti,  il primo indagato ed il secondo in galera.”

Forse anche Ettore De Salvo potrebbe essere protetto dal “cerchio bianco” sul quale rimbalza, come in un muro di gomma, tutto ciò che riguarda la burocrazia del comune di Catania?

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Redazione Iene Siciliane

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