di Iena Assappanata
Ormai da qualche tempo, dalle nostre parti, si registrano episodi bizzarri legati a presunte infallibili previsioni meteo che “steccano puntualmente” creando panico “ammatula” in città e in provincia.
L’ultima è di ieri mattina a Catania: previsto l’inferno, codice profondo rosso, scuole sbarrate…e “u suli a matinata spaccava i petri…” (addirittura qualche temerario buontempone ha provato a bagnarsi l’alluce a S. Giovanni li Cuti…)
Non è la prima, ne l’ultima volta quest’anno che i ragazzi
(felicissimi) sono precauzionalmente tenuti a riposo dai genitori in giornate da tregenda sulla carta, poi risultate estive. Così come sarà capitato a molti di voi, di imbattersi in arzilli quanto distinti settantenni che, dopo aver consultato l’app meteo sul proprio iPhone, hanno deciso di mettere il cappotto per poi sudare come dei caproni in un hammam…
Ma continuando così, vuoi vedere che più di qualcuno si incazza e promuove un class action contro il ripetuto “abuso della credulità popolare”?
Minch…scampau…
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