Cronache del Palazzo: il “M5stelle” chiede la testa di Grasso e Bonaccorsi. Bianco esprime solidarietà alla Adorno. Il “Male Assoluto” resta il vicesindaco: il “sistema Catania” cerca vie d’uscite

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Sangue e arena”: non è un film, è il clima che si respira quando arrivano quelli del “MovimentoCinqueStelle”. Quella di oggi, al comune di Catania, più che una conferenza stampa è stata, di fatti, una serie di comizi, in mezzo ad attivisti con tanto di foglietti a “gridare” la voglia di dimissioni: di chi? Di Giovanni Grasso, già ex pentastellato (dopo essere stato anche candidato a sindaco!) e di quello che ormai da tempo è indicato da un certo ambiente catanese, che segue una coerente strategia chiara a chi non vive solo di propaganda finalizzata a “scaricare” sullo stesso la responsabilità del dissesto, come il “Male Assoluto” cioè il vicesindaco ed assessore al bilancio Roberto Bonaccorsi, guarda caso assessore al bilancio nella giunta Stancanelli e di nuovo nello stesso ruolo con Pogliese. Nel mezzo gli anni “della democrazia e del progresso”, come descritti dalla Corte dei Conti un anno fa, quando arrivà il dissesto (vedi link sotto)

https://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=8438

Alla presunta conferenza stampa sono stati presenti, tra gli altri, deputati europei, nazionali e regionali, i senatori Mario Michele Giarrusso, Tiziana Drago, i parlamentari Simona Suriano, Luciano Cantone, i deputati regionali Jose Marano, Gianina Ciancio e il neo deputato europeo Dino Giarrusso.

A guidare il comizi, pardon la conferenza stampa Lidia Adorno, la consigliera finita al centro della telefonata (“non è una telefonata goliardica” ha sintetizzato la Adorno) fra Giovanni Grasso e Roberto Bonaccorsi: tono accorato, parole “a raffica” per rivendicare un’opposizione seria e dura all’amministrazione Pogliese, foglietti su foglietti. In particolare, ecco saltare fuori la nota del collegio dei revisori dei conti, in cui si evidenziano “gravi criticità” sula gestione degli agenti contabili. Un collegio che ha visto le dimissioni -per motivi personali e impegni lavorativi- del presidente Alberto Marcello Tumbiolo.

Di qui, una serie di critiche sempre più aspre sulla gestione complessiva del comune, protagonista assoluto Bonaccorsi. Siccome la vita è fatta di coincidenze e di imprevisti più meno gradevoli, il Movimento CinqueStelle ha “incassato” la solidarietà di Enzo Bianco sulla vicenda (Desidero manifestare alla Consigliera Lidia Adorno, Capogruppo di M5s al Comune di Catania, la mia solidarietà, convinta e totale. 
Abbiamo mille differenze. Ma nei giorni scorsi è stata vittima di una aggressione verbale violenta ed inaccettabile da parte del Vice Sindaco BONACCORSI e del Consigliere GRASSO. 
Non demordere. Tira avanti dritto come hai dimostrato di saper fare!
#enzobianco #comunedicatania #luisaadorno #catania #solidarieta”)

e ha sottolineato il silenzio del sindaco Salvo Pogliese.

L’altro consigliere citato nel corso della chiamata, Graziano Bonaccorsi (il “tabacchino di Librino” secondo il “Grasso Style”), è intervenuto per sottolineare che “il Movimento si libera di una zavorra come Grasso che criticava la nostra attività, gli accessi agli atti, le interrogazioni.”

Ma è stato il senatore Mario Giarrusso a “calare l’asso” delle accuse: un crescendo “rossiniano”: prima il Prefetto, poi una commissione prefettizia, poi la Commissione Antimafia! Il tutto per verificare quanto accade nei conti del comune e nella sua gestione.

Mentre il sindaco Pogliese – ha dichiarato Giarrusso – va a battere cassa a Roma qui spende 100mila euro per la pulizia dei bagni. Con che faccia si vengono a presentare a Roma quando i revisori scrivono quella nota?”. E poi ancora:

“qualunque altro sindaco avrebbe reagito: Bonaccorsi non ha reso credibile Catania. Chiediamo inoltre quali siano state le pressioni che hanno spinto il presidente dei revisori a dimettersi.“.

In soldoni? Nessun dialogo per Catania finché Bonaccorsi non si dimetterà. Applausi. 

Bonaccorsi è o non è il “Male Assoluto”? A proposito, cosa ha scritto la Corte dei Conti di questi tempi, lo scorso anno, in tema di dissesto del comune di Catania?

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Benanti

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