IL PODESTA’ FA OUTING. MENTRE CLAUDIO FAVA VOLA BASSO SUL SISTEMA DI POTERE
di iena al “Servizio della Reazione” Marco Benanti
“Nel momento in cui lavoriamo per un’intesa sarebbe incomprensibile non allearsi con Ncd. Nella mia esperienza di sindaco di Catania posso affermare di aver ricevuto un contributo positivo e apprezzabile.”
Così Enzo Bianco su “La Sicilia” di sabato 7 gennaio 2007. Insomma, anche quelli che fanno finta di non capire, da ieri hanno la conferma –l’ennesima- che a Catania il centrosinistra governa assieme al centrodestra (tranne poche eccezioni). In un posto normale, non ci sarebbe stato bisogno di questa dichiarazione del sindaco, ma a Catania la disonestà intellettuale di larga parte della “città migliore” produce da decenni il maldestro tentativo di nascondere anche l’evidenza.
Insomma, il mito del “governo primavera” o meglio “alternativo alla destra” viene smentito dagli stessi protagonisti. D’altra parte, Catania è da tre anni una città normalizzata, dove il sistema di Potere (quelli che comandano sul serio) pensa di poter dormire sogni tranquilli.
Che l’area politica di Bianco e quella di Firrarello siano in relazione di alleanza da anni è dato politico incontestabile. La farsa dell’ opposizione (a parte Manlio Messina di Fratelli d’Italia e pochissimi altri) in consiglio comunale da tre anni è la sotto gli occhi di tutti. Un centrodestra frammentato, con pochissime voci di autentica opposizione:e dire poi che il Ncd con in testa Giuseppe Castiglione è pesantemente coinvolto nell’inchiesta sul Cara di Mineo. Quisquillie?
Insomma, grazie a questo centrosinistra, pezzi consistenti del centrodestra governano Catania. Questo ennesimo riscontro avviene nei giorni dell’anniversario dell’omicidio mafioso di Pippo Fava, nel corso del quale le manifestazioni sono state contrassegnate anche da toni bassi –se non inesistenti- contro l’attuale amministrazione comunale.
Lo stesso vicepresidente dell’Antimafia nazionale Claudio Fava ha tenuto toni piuttosto sfumati sulle reali dinamiche del Potere catanese, se non vogliamo credere che il problema a Catania –o peggio i “padroni della città”- sia la mafia militare. Turlupinare la gente in questo modo è forse troppo, anche in una città “manganellata” dalla propaganda di Palazzo come Catania.
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