CRONACHE DEL REGIME CATANESE: CROCETTA “LAVORA” PER BIANCO


Pubblicato il 20 Giugno 2016

L’ULTIMA “PUPIATA” DI PALAZZO DEGLI ELEFANTI. CON IL CONTRIBUTO DELLE “COMPARSE” PISTORIO-BARBAGALLO

di iena sotto il palco (del teatro) marco benanti

Ci mancava solo il supertreno volante o magari la pista ciclabile galleggiante: per il resto c’è stato tutto. E di più. Ma sempre e solo annunci.

L’ennesima sceneggiata della “Catania virtuale” è andata in onda stamane a Palazzo: protagonisti due assessori –nelle vesti di “comparse”- della giunta Crocetta. Proprio così: due membri di giunta –il giovane Giovanni Pistorio, indimenticato assessore alla sanità del governo Cuffaro e l’ancor più giovane Anthony Barbagallo, già stimato sindaco di Pedara e da tempo dentro il peggior Pd del mondo-sono andati…a “corte” dal Podestà. Sembravano due cherichetti -o meglio due comparse teatrali- al cospetto del sacerdote. O meglio del “metro-imperatore”, nella sua nuova -pacchiana e provinciale- versione di sindaco metropolitano.

Sembra incredibile ma il governo Crocetta di fatto oggi ha “lavorato” per la giunta Bianco, ovvero per il “nemico”. Sì, perchè il rapporto politico è questo. E da molto tempo.  E alla fine, due assessori hanno portato “benzina” alla macchina della propaganda di Palazzo: che non aspettava altro per ripetere l’ossessivo compito quotidiano, quello di “manganellare” la città con un insieme di annunci, proclami,flash, incontri, inaugurazioni, tagli di nastri, promesse,  balletti, numeri, concorsi e chi ne ha più ne metta.

“Oggi abbiamo disegnato per la prima volta la possibilità di trasformare l’Amt da azienda municipale dei trasporti ad una vera e propria azienda metropolitana.” Ha detto pure questo il Podestà. Intanto, il 5 luglio i sindacati autonomi hanno già proclamato l’ennesimo sciopero in un’azienda agonizzante.

Questo, del resto, è il “senso di responsabilità” di un Palazzo dove una corte vive una sorta di “realtà parallela”, dove, in questa rappresentanzione onirica, tutto va bene o quasi, dove tutti quelli che obbediscono sono bravi, mentre chi dice no è semplicemente…da bannare. Se non da perseguitare.

Una concezione della democrazia da operetta: decine gli episodi per riconoscerla, in un crescendo di intolleranze di tutti i tipi, sino alla commedia della conferenza stampa ad accrediti e vigilanza stile “curva da stadio”, trasformatasi in un evento…una tantum (casualmente quella sul bilancio e i conti..che non tornano). Peccato che i “sedicenti”  democratici, quelli col “ditino” pronto da professorino e la “cattedra” di maestri di fariseismo, non se ne accorgano:  del resto,  che attendersi da questa faccia –cinica e falsa- della peggiore borghesia d’occidente (quella italiana)?

”E’ indispensabile metter mano al trasporto locale nella città metropolitana e penso quindi al distretto urbano che riguarda i comuni della prima, seconda e terza cintura ovvero Catania, Gravina, Mascalucia, Nicolosi, Acicastello, Acicatena e dall’altra parte Misterbianco sino a Paternò. Immaginiamo un sistema di trasporto integrato che sarebbe uno dei primi che si realizza in Sicilia ma anche nella altre città metropolitane.”.Ipse dixit.

Insomma, il solito refrain autoreferenziale, “condito” dalla presenza del “magnifico duo” delle “comparse crocettiane”. E attorno la macchina della propaganda, abusiva e arrogante come sempre. In linea con un capo che si crede, con ogni probabilità, una sorta di sovrano assoluto.

Ma fuori, purtroppo per loro, la Catania vera, la “città reale” è preda di problemi seri, concreti e senza soluzione.  Ma non si vede nessuno, al momento, che possa dare una svolta ad una comunità indifferente.

Eppure forse basterebbe solo una candidatura capace di buttare giù l’incosciente autoreferenzialità in una sana partecipazione. Non virtuale.


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