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Cronache del Regime catanese: e per Natale spunta l’ennesimo incarico al prof. Giovanni Grasso! Era ora!
Pubblicato il 27 Dicembre 2016
Legalità comunale: stavolta è il processo per la tragedia seguita alla caduta di un palma, il comune citato come responsabile civile….
di iena senza bombetta marco benanti
Cosa hanno trovato sotto l’albero i catanesi? Taluni il classico panettone, altri la giusta multa per divieto di sosta, altri ancora le notifiche dell’esattoria, altri ancora il sincero “pensiero” della consorte/compagna/amante/etc etc. Ma questi sono, in buona parte, i catanesi che non rispettano la legge.
Per fortuna, c’è una Catania che fa della legalità, coniugata anche ad uno stile di governo raffinato- si direbbe all’inglese- il suo faro d’azione. E’ così che, con sincera approvazione, che vi informiamo che dalla direzione affari legali di Palazzo degli Elefanti, a firma del direttore avv. Marco Petino (un tempo alla guida del patrimonio ai “tempi bui” di Raffaele Stancanelli per poi arrivare al vertice dell’avvocatura comunale con la “over-rinascita” di Bianco) è arrivata una quanto mai opportuna determina per un incarico professionale esterno allo studio del prof. Giovanni Grasso. Impegno di spesa? Ottomila e rotti euro (alleghiamo il provvedimento). Per cosa? Per il processo in corso davanti al Tribunale di Catania per la morte di una donna a seguito della caduta di una palma in piazza Cutelli, al centro della città, il 23 ottobre del 2014 (vedi link)
http://www.lasiciliaweb.it/articolo/144263/sicilia/catania
Il comune di Catania è responsabile civile. Necessita, quindi, di un professionista. E quale migliore scelta del noto avv. prof. Giovanni Grasso? Per chi non lo sapesse, ecco quanto è stato scritto qualche giorno fa su Sudpress.
Da parte nostra, facciamo i nostri più sentiti e sinceri complimenti per la scelta: quando la classe c’è, come nel caso dell’amministrazione comunale in carica, viene fuori. Sempre. Un pò come il Barcellona di Messi.
Da “Sudpress” del 22 dicembre scorso, di Pierluigi Di Rosa:
“Dopo la pubblicazione dell’articolo relativo al processo che coinvolge due dirigenti comunali e la difesa del comune affidata al prof. avv. Giovanni Grasso siamo stati subissati da segnalazioni che devono ritenersi di pubblico interesse e le rassegniamo.
Ci viene segnalato che il prof. Giovanni Grasso è da lungo tempo legale di fiducia dell’avvocato Enzo Bianco ed ha assunto diversi incarichi sia dal comune di Catania e che dalla Città Metropolitana.
E così si pone una questione di pubblico interesse.
In particolare ci si ricordano alcune delle cause in cui lo ha difeso, alcune assurte agli onori della cronaca, da quella contro l’ex direttore dell’Ufficio Speciale Tuccio D’Urso (nel 2007), all’ultima nota contro il leader del movimento Catania Bene Comune e del giornalista Marco Benanti per la diffusione di un comunicato.
Tra questi, anche la costituzione di parte civile nel processo per le erogazioni dell’indennità cenere ai dipendenti della giunta Scapagnini (2012) e la querela per diffamazione ai giornalisti Benanti e De Luca per un articolo del 2015.
Insomma, pare non ci sia dubbio alcuno che l’avvocato Giovanni Grasso possa considerarsi di fiducia dell’avvocato Enzo Bianco e che lo ha pù volte assistito in cause personali.
Acclarato questo, bisogna anche ricordare che lo stesso avvocato Grasso è componente del Collegio di Difesa del comune di Catania (pare non siano molti i comuni italiani che ne hanno uno).
Di questo collegio fanno parte gli avvocati Daniela Bolognino, Mario Lbertini, Pietro Paterniti e, appunto, Giovanni Grasso.
A ciascuno di loro è riconosciuta una indennità mensile di mille euro, oltre IVA, CPA e RA: una spesa che supera i 60 mila euro l’anno.
Sull’attività di questo collegio vige il più stretto riserbo, non pubblicano nulla e non si sa niente di quello che fanno e dei pareri resi.
Le due circostanze, essere avvocato personale del sindaco e componente del collegio di Difesa, pare abbiano suscitato qualche perplessità in ordine alla sua compatibilità nel vedersi assegnare incarichi esterni per la difesa dell’ente, atteso per di più che l’Ufficio Legale del comune di Catania conta una quindicina di avvocati dipendenti che dovrebbero prestare la propria opera senza ulteriori spese per i cittadini.
Senza considerare che per l’affidamento di incarichi legali da parte della pubblica amministrazione è ormai da tempo necessaria una procedura di tipo concorsuale e persino l’istituzione di un albo di professionisti accreditati da utilizzare a rotazione: (Tar Campania, Salerno, sez. II – Sentenza 16 luglio 2014 n. 1383).
Ma al comune di Catania (ed ora a quanto pare anche alla Città Metropolitana, adesso guidata dal sindaco metropolitano Enzo Bianco), queste valutazioni non passano neanche dalla mente.
Così, al prof. Grasso, intuitu persona, vengono conferiti alcuni incarichi quale “legale esterno”, non solo non considerando il rapporto personale con chi l’incarico affida, ma neanche l’ipotesi che la valutazione circa questioni giuridiche e giudiziarie rientra tra gli specifici compiti di quel Collegio di difesa di cui l’avvocato Grasso fa parte e per il quale è già remunerato.
Gli ultimi incarichi pubblicati, oltre all’ultimo contro il dirigente comunale Orazio Palmeri e per il quale non è stata ancora impegnata la relativa spesa, risultano già liquidati, ad esempio, dal comune di Catania fatture per 12.825 (compenso Collegio di Difesa), 13.631 e 9.321.
Mentre, dalla Città Metropolitana ha avuto liquidati in data 18 ottobre 2016 7.295,60 euro derivanti da un incarico conferito con provvedimento 63 del 5 settembre 2016 dal sindaco metropolitano Enzo Bianco: che velocità.
E’ tutto regolare?
E’ tutto opportuno?
E’ tutto normale?””
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