Cronache del Regime catanese: Enzo Bianco e il Paese dei Balocchi nell’ eBook


Pubblicato il 21 Dicembre 2016

Il Fumo negli occhi di Bianco sulla stampa nazionale e locale su centinaia di cose fantasmagoriche fatte (di di cui i catanesi non si sono accorti) e il fallimento a partire dal settore nettezza urbana del Comune.

In caso di rielezione il podestà completerebbe il suo mandato a 73 anni. Dovesse accadere sappiamo già ringraziare: il duo Sudano-Sammartino, i “giovani” della “nuova politica”!

di iena marco benanti nel Paese dei Balocchi

Enzo Bianco per continuare a sopravvivere sulla scena politica ha bisogno di episodi da grande bluff, di protagonismo mediatico, amplificando il suo ruolo nell’ANCI – dimenticando che neanche il PD lo ha voluto alla presidenza di ANCI e che è rimasto solamente presidente dell’assemblea, tipo presidente dell’assemblea condominiale; inoltre, altri show virtuali sono il rapporto col Papa, la lettera per chiedere al sindaco di Milano Sala di riprendere a fare il sindaco, la festa nazionale del PD a Catania, funerali ed inaugurazioni più o meno inconcludenti. Comunque, tutte cose assolutamente insignificanti per ila qualità della vita dei cittadini catanesi.

Tutto il suo operato, per avere senso, considerato lo stato di ectoplasma della componente cosiddetta LiberalPD, deve poggiare sulla qualità di sindaco di una grande città come Catania: se Bianco non è più sindaco crolla tutto il suo castello di carte.

La nostra impressione è che a Bianco non interessi nulla di Catania, gli interessa soltanto il titolo di sindaco: questa infatti diventa una chiave per tentare di avviare interazioni ed interlocuzioni a livello nazionale. Certo, se si occupasse un po’ veramente di fare il sindaco forse riuscirebbe a concludere qualcosa e quanto meno a frenare il disastro incombente in quasi tutti i settori dell’amministrazione comunale.

La città virtuale narrata da Enzo Bianco è come il Paese dei Balocchi: semplicemente non esiste. Eppure Bianco è uno che sa “imbonire”, al punto da convincere i vertici nazionali del Pd a fare la festa nazionale del partito, fermo restando poi la delusione di Renzi & C. per la clamorosa scoperta di una città che ormai irreversibilmente nutre per Enzo Bianco indifferenza, quando non vera e propria disistima,.

Dobbiamo proprio abituarci all’idea dei “successi immaginari” della giunta Bianco ? O piuttosto fare i conti con la realtà amministrativa, che purtroppo ci racconta la dura situazione di una città che non riesce a fare passi avanti. Non bisogna credere, giova ripeterlo, alla realtà di un sindaco “visionario”: Bianco, da buon notabile di carriera della politica, conosce benissimo il livello scadente in cui versa la vita cittadina, con problemi peggiorati rispetto all’inizio della sua “presa del Palazzo”, ma ciò che a lui serve per tutelare le sue chanches personali è far passare soprattutto sulla scena nazionale un’ immagine di successo della civica amministrazione catanese e di protagonismo: da qui la disperata ricerca di visibilità.

Certo, inaugurazione su inaugurazione, qualche rischio lo prende, però riesce nel quasi-miracolo di un sindaco, inconcludente per l’avanzamento della città, che però cerca di stare sulla scena di una politica, dove persino Renzi dopo l’esito del referendum ha ormai compreso che nel Meridione occorre rompere senza alcun indugio, rottamando per primi i “notabili”.

Così abbiamo un sindaco notabile che si pavoneggia incredibilmente per una tratta di metropolitana, pensata e voluta da tutti i parlamentari e gli amministratori che si sono succeduti negli ultimi decenni a Palazzo degli Elefanti, senza fare alcun riferimento al contributo fornito da tanti altri, come se contasse solamente il taglio del nastro finale, cosa in cui per altro è un esperto il nostro sindaco, non tanto nel fare quanto piuttosto nel tagliare nastri (Tondo Gioeni abbattuto, pista ciclabile, Porto più volte “liberato”, Palazzo di cemento). Se andiamo poi a vedere aspetti di amministrazione vera, scopriamo il Bluff.

Andiamo così adesso a verificare un settore chiave, per molti versi strategico, cosa accade nel settore della Nettezza Urbana? I “conti”  non tornano, ci accorgiamo che l’operato dell’amministrazione Bianco è semplicemente fallimentare se non da vera e propria inchiesta. Negli anni 2012 e 2013 non vi erano spese specifiche per il porta a porta nelle zone curate direttamente dal Comune di Catania, ma si è avuta una percentuale di  conferimento di materiali differenziati pari rispettivamente al 7,63 % e 6,38 %;  nel 2014 con la nuova Giunta Bianco si arriva al 5,13 %. Nell’anno 2015 a fronte di una spesa maggiore pari a  € 555.119,03 si è  raggiunta la percentuale del 6,53 %. Ed infine nell’anno 2016 la spesa è aumentata a € 706.618,45 e si è raggiunto il valore di 6,99% .

Per far circolare i mezzi N.U. di proprietà comunale si è passati da un importo di € 820.489,85 nel 2012 a € 1.891.706,54 nel 2016, alle cui somme va aggiunto il servizio in appalto.

Vi è poi da sciogliere un vero e proprio rebus, se non si tratta di mala-amministrazione, nel consumo di carburante pare si sia passati da circa 400.000 Euro nel 2013 a quasi UN MILIONE di Euro nel 2016 (e qui ci pare il caso di rilevare che nel 2012/13 un litro di gasolio costava intorno a 1,700 Euro,  mentre nel 2016 siamo a 1,220/1,300 Euro a litro): una vera e propria “ubriacatura” di carburante considerato che grosso modo si è operato con i medesimi mezzi (i dati sono ricavati da una ricerca sul sito del Comune nella sezione atti amministrativi).

Catania ha davvero un radioso futuro davanti: con un sindaco che se dovesse riuscire nell’ impresa di essere confermato (magari grazie alla coppia Sammartino-Sudano), completerebbe il secondo mandato a 73 anni! Auguri. Davvero una “rottamazione coi fiocchi”!

 


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