Cronache del Regime catanese, Enzo Bianco: “io sono il sindaco metropolitano”! Nella città che affonda


Pubblicato il 11 Maggio 2016

Una fondamentale “conquista” in una realtà da incubo

di iena atitolata marco benanti

Qualcuno da ieri lo chiama, il nuovo vescovo metropolita (Gristina ha già interpellato Papa Francesco per chiarimenti); qualcun altro, l’emiro (ma quelli dell’ISIS si sono inkazzati ed hanno richiamato l’ambasciatore), ed ancora: “Enzo Magno”, “Stuppa Mundi”, “Bianc Kai-shek”, “Enzo Tse Tung”, “Er Piotta” e via discorrendo.

Ma dopo una consultazione con i sindaci della nuova città metropolitana è stato deciso di chiamarlo “Lo sceicco”, anzi “Lo sceicco Bianco”; e lui, saputo ciò, tutto felice, trotterellante e convinto che da adesso per lui sarà tutta di “calata”, ha inforcato la bicicletta, l’ha fatta caricare su una delle sue tre macchine di scorta (manco un ministro di quelli veri e pesanti) e dopo un breve viaggio a sirene spiegate, è atterrato al lungomare nella SUA adorabile pista ciclabile. E, così, tra un incidente e un gatto morto e i “santiuni” dei catanesi ha fatto (insieme alla scorta) avanti e indietro tutta la notte “o scuru” (vista la pessima illuminazione) e a chi passando gli chiedeva degli autobus amt che ormai sono solo un miraggio rispondeva euforico “sono il sindaco metropolitano!”

E sul Tondo Gioeni rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E sulle strade a Librino “o scuru” da anni rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” Ed ancora a chi gli chiedeva delle buche da bombardamento aereo in tutte le strade di Catania rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” Sul canale franato di via Tellaro rispondeva “sono il sindaco metropolitano!”

E a chi gli chiedeva se sapesse dove si trova la collina Primosole rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E sul fallimento della raccolta differenziata rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E a proposito del gatto morto verniciato insieme alle strisce pedonali rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E a proposito dei barboni asserragliati a piazza Europa (sopra e sotto il lungomare), Corso Sicilia, via S. Euplio rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E sulle prostitute posizionate da Viale Africa e fino al Faro Biscari rispondeva “sono il sindaco metropolitano!”

E a chi gli chiedeva sullo stato di abbandono della zona industriale rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E a chi gli chiedeva degli abusivi che hanno la città in pugno rispondeva “sono il sindaco metropolitano!”

E sugli “arrusti e mangia” di via Plebiscito, piazza Palestro, piazza Risorgimento, via Concordia, piazza Federico II di Svevia, etc. rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E sulle “città satelliti” degli zingari a San Giuseppe la Rena, via Madonna del Divino Amore etc. rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E a chi gli chiedeva del bilancio rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E sulle dimissioni del Prof. Giardina e del Dott. Milazzo rispondeva “sono il sindaco metropolitano!”

E sui rilievi ciclici della Corte dei Conti “sono il sindaco metropolitano!”

E sullo stato di abbandono del cimitero rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” E a chi gli chiedeva dello stato di disfacimento degli impianti sportivi e della piscina di Nesima in particolare, rispondeva “sono il sindaco metropolitano!” …E così una lunga lista che durava ore, con tutte le incompiute che non sono state raccontate qualche sabato fa alla “sceneggiata napoletana di regime”.

Adesso davanti alla città ed ai cittadini si para uno scenario da “cronache del dopobomba” ovvero un sindaco che dovrebbe stare al suo posto impegnato al massimo in una città che è tecnicamente e realmente fallita, applicato ad affrontare i problemi della città, invece che fa?

Manca mediamente quattro giorni la settimana per andare a fare tutte le altre cose che gli sono necessarie per garantirsi un futuro di Potere, qualunque esso sia; e mentre fa tutto questo, lascia interi quartieri a marcire e l’unico suo interesse è per la pista ciclabile, la fontana di piazza Europa ed altre amenità di facciata simili, brigando a velocità folle per raccattare impegni e ”medaglie”, (Anci, Bruxelles, Sud-Est, etc.) ed adesso questo “sceicco” ci racconta che dovrebbe andare pure a fare il sindaco metropolita e quindi giustificare l’ulteriore carico di impegni che non sarebbe in grado di gestire o che gestirebbe come ha fatto sino ad ora in questa quarta sindacatura/caricatura, con una ciurma di mezze calzette che nascondono le loro insufficienze con l’arroganza e l’autoimpunità.

Non contento di tutto ciò dicevamo, vorrebbe fare il senatore e tanto per non scontentare il suo ego sconfinato corre voce che vorrebbe fare anche il presidente del Senato. Ma insomma di cosa stiamo parlando? Ma siamo davvero sicuri che non c’è davvero niente di meglio di questo sceicco?

Ma siamo davvero così pecoroni che lasceremo ingrassare la sua vorace ambizione alimentando la sua convinzione rispetto all’incapacità di questa città nel generare intelligenze e energie nuove che guardano al futuro.

Spiace rilevare che è evidente che la città ormai lo detesta, ed il prossimo sindaco di Catania (quello nuovo, magari carusu) lo dimostrerà in modo chiaro, anche perché quello attuale, difficilmente a 68 anni sarà spendibile per una ricandidatura o rielezione visto il vento della “rottamazione anagrafica” che tira.

Un’ultima domanda che non è stata fatta, ma che è necessaria per rendere giustizia ad un uomo che i fatti hanno ingiustamente e politicamente punito: se tutto questo lo avesse fatto Raffaele Stancanelli quanto tempo sarebbe durato al comando della città? Lo hanno incolpato di essere un ragioniere e adesso i conti del comune sono fuori controllo; lo hanno incolpato che andava al Senato, ed al confronto con quello attuale in pratica mancava il tempo di una pausa caffè; lo hanno incolpato del BRT e quello attuale, non solo ha azzoppato il BRT con la bravata del Tondo Gioeni ma non contento, ha portato l’AMT al fallimento (e ancora non hanno cominciato a licenziare gli ultimi assunti) e come queste tante altre “perle”. Stancanelli è stato un sindaco onesto, che ha lavorato per Catania, questo bisogna ammetterlo. Perché è vero.

Cosa risponderebbero tutti quelli che hanno rotto i coglioni (compresi noi) a Stancanelli adesso? Pensiamo che avranno modo di dirlo in modo chiaro alla prossima tornata elettorale: i catanesi non hanno bisogno di un sindaco metropolita, internazionale, mondiale, galattico e così via discorrendo, hanno bisogno semplicemente di un sindaco vero, che si occupi a tempo pieno di loro e della città e quello attuale non lo sta facendo. Arrusbigghiativi!


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