Ecco uno spaccato di Verità, non di “verità di Palazzo”, mentre chi dovrebbe urlare nemmeno un pernacchio fa!
Tratto dal settimanale “I Vespri”, pag 2, articolo “l’operazione verità di Bianco e Girlando finisce col dare ragione alla Corte dei conti” del giornalista Fabio Tracuzzi
“…Noi non crediamo che Bianco e Girlando siano riusciti nel loro intento di convincere i giornalisti. Anzi dalle facce dei presenti, tesserino e accredito, crediamo proprio che nessuno gli abbia creduto, anche se di colleghi ‘signorsì’ erano li schierati in bella mostra e in prima fila.
Ma la conferenza stampa è fallita già in partenza. Non sono stati fatti entrare i colleghi, sì colleghi, non ancora iscritti all’ordine. Davanti la porta del Comune a piano terra tra vigili urbani, dicasi, tre, a sbarrare la strada agli intrusi. Una scena pietosa. Ci aspettavamo prese di posizione del sindacato (ecco perché non vale più la pena farne parte) e dell’Ordine dei Giornalisti. E, invece, con arroganza e un pizzico di maleducazione, c’era chi diceva che le regole dell’Ordine dei giornalisti non possono essere stravolte. Ed è quanto meno singolare che a dire queste cose era un collega (l’amicizia non c’entra) che essendo dirigente dell’Ordine è il primo a infrangerle queste regole svolgendo all’ufficio stampa del Comune un lavoro da abusivo ma ben retribuito. Se sbaglio aspetto una smentita.
E così sono rimasti fuori tante testate on line e altri giornali. Tra questi anche I Siciliani. Sì, i Siciliani il cui rappresentante è stato sbloccato dai vigili urbani proprio dove anni e anni fa il coro del Bellini cantava il ‘Va Pensiero’ di Verdi davanti alla bara di Pippo Fava, direttore e fondatore de I Siciliani, ucciso a Catania dalla mafia. Sindaco Bianco abbia almeno un po’ di vergogna. E con lei i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti siciliani. Uno in particolare che al Comune, nei rapporti con la stampa, sembra fare da padre padrone e al quale, in amicizia, consigliamo visto il ruolo che occupa (sia pur abusivamente) un po’ di arroganza in meno e un po’ di comprensione in più. Chi non rispetta le regole non può pretendere di imporne agli altri. Vogliamo invece ringraziare pubblicamente l’ufficio stampa del Comune, quello vero, per la cortesia e l’educazione….”
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