In libreria per Rubbettino, la Nuova edizione di “Controvento. La vera storia di Bettino Craxi” con testimonianze inedite e documenti desecretati. L’altra Sigonella e gli antenati di Hamas. Il crollo della Prima Repubblica e le due Americhe, una con Di Pietro e una contro. I rapporti riservati con Cuccia e Draghi. La prima (e ultima) […]
Cronache del Regime catanese: i dieci fallimenti di un’amministrazione…non all’altezza. Terza Puntata
Pubblicato il 22 Dicembre 2015
di iena antibluff marco benanti
Le aziende partecipate comunali:
finora non sono state interessate da alcun piano dirisanamento, se non quello delle buone intenzioni varato a marzo dalla Giunta ma a cui non è stato dato alcun seguito. “Sostare” continua a perdere economie e per bloccare l’emorragia, anziché fermare le costose consulenze legali verrà aumentato il prezzo di biglietto della sosta. Della fusione di “Amt” e “Sostare” tanto reclamizzata nessuna notizia. “Sidra”, “Multiservizi”, “Asec” e “Asec Trade” “alliccano la sarda”, in attesa di tempi migliori. Il Direttore delle partecipate(Massimo Rosso, altra scelta dirigenziale di Bianco) è stato richiamato due mesi fa all’ordine dalla segretaria Liotta(“Papessa di Palazzo”) per le spese inutili delle aziende partecipate, come la consulenza al giornalista abusivo Capo, che costa 35 mila euro all’ “Asec Trade” per fare appena 4-5 comunicati all’anno: l’ “Asec Trade” come un bancomat per il Comune. Operazione analoga fallita all’ “Amt” che, invece, ha revocato il contestatissimo bando su misura per l’altro giornalista abusivo che lavora illegittimamente al Comune.
Politica: il consiglio comunale è allo sbando. La maggioranza si riesce a raccattare solo per andare contro se stessa firmando a piene mani la richiesta di consiglio straordinaria sulle finanze comunali. La benevolenza (alias “sminchiataggine”) della cosiddetta opposizione ha consentito di andare avanti.
Il consiglio è snobbato da Bianco e sopportato dai suoi assessori. Il “torello” D’Agata è mandato in aula a difendere l’indifendibile, ma pare che anche lui sia stancato: il consiglio è ormai diventato un bivacco per manipoli, i più assenteisti sono proprio i bianchisti dell’affascinante e palestrato Alessandro Porto, seguiti a ruota dai piddini e dai megafonisti.
Ora è subentrato anche il terrore delle responsabilità a indurre a non votare le delibere: quelle poche che arrivano stanno mesi prima di essere esitate, spesso con la manina aggiuntiva degli “sminchiati” oppositori. Per il resto Bianco è continuamente minacciato -politicamente, s’intende- dai suoi “azionisti di maggioranza” Sudano e Sammartino: al consiglio governiamo noi come ti abbiamo dimostrato in tante occasioni mandano a dire al Podestà e se la vuoi la maggioranza te devi guadagnare obbedendo agli ordini.
Lascia un commento