di iena “al servizio della Reazione” marco benanti
Errare è umano, perseverare è diabolico: i latini, come sempre, ci avevano visto giusto. Dicevano, infatti, anche che “i simili stanno con i simili”. Mai verità fu più grande. E infatti, cosa è accaduto nella tragicomica Catania del podestà Bianco? Che la sua “macchina della propaganda “ ha tirato fuori, ancora una volta per l’occasione del Capodanno, un comunicato per raccontare…balle.
“…Cinque ore di musica, dalle 22 del 31 alle 3 del mattino del primo gennaio, decine di migliaia di persone, tra piazza Duomo e via Etnea fino alla piazza Università..” è scritto nel comunicato (a proposito, non è firmato: vogliamo indovinare chi l’ha scritto? I numeri collegati (ufficio stampa legale? Ufficio legale virtuale? Abusivo 1? Abusivo 2?) li potremmo giocare magari alla tombola della
Befana in arrivo.
piazza duomo: come vedete migliaia di persone cercano spazio…
Allora, purtroppo per quelli della “corte dei miracoli e dei…miracolati” di Palazzo ieri sera noi, girando come sempre per guardare le cose senza il prosciutto sugli occhi (o magari l’incarico nel portafoglio a destra… dei pantaloni), abbiamo fatto un po’ di foto e parlato con le persone. Dove? Proprio nella zona dove –a sentire il gracchiare della “macchina della propaganda” stile anni Venti- ci sarebbero state “decine di migliaia di persone”. Insomma, il bis del 2013, quando, secondo il Palazzo ci sarebbero state in piazza 40 mila persone, e c’è ancora chi le sta cercando. “Miracoli” della “corte dei miracoli”.
piazza università “stracolma”
Invece, la realtà (guardate le foto, fatte dal basso e non da angolazioni “furbe” tipo dall’alto o senza…allargare sugli angoli, come ha fatto la “macchina della propaganda” allargata alla “corte dei cooptati”) è stata ben altra. A conferma abbiamo sentito commercianti e visitatori occasionali dei luoghi: di “decine di migliaia di persone” nemmeno l’ombra. Ci sarebbe da aggiungere che i vuoti in piazza Duomo comprendono anche gli spazi del palco: e con una piazza Duomo che, al massimo della sua capienza, può ospitare sette-ottomila persone, il ragionamento è presto fatto. Ma il ragionamento si può fare a latitudini dove la propaganda non diventa “verità”, magari grazie ai miracoli del “copia e incolla”. Ah, dimenticavamo: l’ordinanza “antibotti” è stata un “successo”: tutta la città e più ha “bottato”, con commenti sarcastici che sono rimbalzati sui social. Si vede che i “cambiamenti” di cui parla il Palazzo sono ormai realtà.
Sante parole quelle dell’assessore comunista (molto) italiano Orazio Licandro:
“il successo del concerto conferma la qualità delle nostre scelte. Sono stato molto soddisfatto nel vedere i locali della zona aperti, e pieni, fino alle tre del mattino. Mediterraneo, Sud, Migranti, Sicilia, sono stati i temi di un capodanno di musica e gioia ma anche di attenzione e riflessione. Sono stati gli ingredienti semplici ma potenti di questa indimenticabile prima notte del 2016. Una notte di grande festa nata da una scommessa coraggiosa che ha prodotto divertimento e cultura nel segno popolare con grandi artisti meridionali e catanesi”.
Di riflessioni se ne dovrebbero fare tante, a cominciare da una spesa di solo 100 mila euro in una città con le pezze al culo. Ma di questo e di altro, quando finirà questa fase di deresponsabilizzazione amministrativa e di “deliri” autoreferenziali, si dovrà pagare il conto. Che sarà salato. Per i catanesi. Che hanno davanti anni e anni di sacrifici: magari “di sinistra e progressisti” ma sempre sacrifici. Di auguri ne hanno, allora, davvero di bisogno, loro, gli abitanti di una città tragicomica.
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