Cronache del Regime catanese, “M5S”: “Bianco dimettiti”

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Questa la presa di posizione: 

“Intercettazione tra Bianco e Ciancio, M5S: “Altra ombra ingombrante sul primo cittadino. Faccia un passo indietro”

“Un’altra ingombrante ombra sul primo cittadino. Bianco e la poltrona di sindaco diventano ogni giorno che passa sempre più incompatibili. Si dimetta”.

E’ una reazione corale quella che arriva dai parlamentari Cinquestelle della provincia catanese all’Ars, al Senato e alla Camera, nei confronti del sindaco di Catania, dopo la notizia dell’interecettazione telefonica tra il primo cittadino e l’editore de La Sicilia, Ciancio, attualmente sotto inchiesta per concorso in associazione mafiosa.

La conversazione, secondo quanto riporta la stampa, sarebbe avvenuta il 18 aprile 2013, a 2 giorni dell’apertura della campagna elettorale catanese, e potrebbe rincondurre all’affaire PUA, vicenda della quale il M5S si occupa da tempo per denunciare le irregolarità che hanno accompagnato tutto l’iter della sua approvazione. Sulla vicenda sono state presentate pure una mozione all’Ars e una interrogazione al Senato.
“Se questo è il ‘rigido protocollo di legalità’ tanto sbandierato da Bianco all’indomani dell’approvazione in consiglio del PUA – dicono i parlamentari – siamo messi proprio male. Il Sindaco prenda atto del proprio fallimento e dell’impossibilità di nascondere l’imbarazzante rapporto con un indagato, visto che a pagare il prezzo della sua campagna elettorale sono, in un modo o nell’altro, i cittadini. Si dimetta”.

Per i parlamentari è alquanto strano che il colloquio telefonico tra Bianco e Ciancio avvenga all’indomani dell’approvazione in consiglio comunale del Pua”.
“Tutto ciò è gravissimo – affermano – soprattutto alla luce dei noti fatti dell’Empire e delle rivelazioni della procura sulla ditta Stella Polare srl, che denuncia apertamente gli interessi e la presunta infiltrazione di Cosa nostra catanese. Catania non merita tutto questo. Per Bianco il tempo è scaduto, lo pretendono l’orgoglio e la dignità di una città che ha perso la pazienza di aspettare di essere amministrata in maniera trasparente ed onesta”.

‪#‎BIANCODIMETTITI ECCO L’INTERCETTAZIONE DELL’EX MINISTRO DEL ‪#‎PD E ATTUALE SINDACO DI CATANIA 
Non è più possibile andare avanti. Chiediamo di tornare al voto. 
Il tempo per Bianco è scaduto.

E’ il 18 aprile 2013, siamo a 2 giorni dall’apertura della campagna elettorale catanese di Enzo Bianco e il direttore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio, attualmente sotto inchiesta per concorso in associazione mafiosa, esprime apprezzamento per il voto in consiglio comunale che approva il mega-progetto PUA, un affare da 300 milioni di euro.
L’imprenditore etneo è proprietario di circa il 30 per cento dei terreni su cui verrà realizzato.

BIANCO-CIANCIO

CIANCIO: pronto?
BIANCO: Enzo Bianco
C: carissimo Enzo, come stai?
B: bene, Mario
C: benissimo, non bene
B. niente ti volevo salutare, mi pare che ieri…
C: poi ci vediamo, è andato tutto secondo le previsioni
B: eh, esattamente, come ti avevo detto, come vedi sono…
C: ma ti voglio dire…mantieni…ma lo avevo detto ieri sera questo, non so se ti è arrivato il mio giudizio
B: no…
C: che inizialmente ero preoccupato perché D’Agata non aveva detto con chiarezza che si…
B: no…no…no
C: asteneva 
B: assolutamente
C: però poi…diciamo i fatti sono i fatti…
B: assolutamente, esattamente…
C: i fatti i fatti sono e continuiamo ad andare avanti
B: assolutamente
C: va bene Enzo
B: ci sentiamo nei prossimi giorni quando sei…io, io sabato apro la campagna come sai eh!
C: ho già autorizzato la, la Giuffrida a fare l’articolo
B: perfetto
C: della campagna
B: perfetto
C: ti abbraccio
B: un abbraccio ciao

Soltanto 2 mesi dopo Enzo Bianco verrà eletto.

Quali garanzie dava Bianco? Tutto ciò è gravissimo soprattutto alla luce dei noti fatti dell’Empire e delle rivelazioni della procura sulla ditta Stella Polare srl, la quale denuncia apertamente gli interessi e la presunta infiltrazione di Cosa nostra catanese.

Il ‪#‎M5S ha da sempre puntato il dito contro la mega speculazione edilizia del PUA, denunciando le irregolarità che hanno accompagnato tutto l’iter della sua approvazione.

Catania non merita tutto questo. 
Per lui il tempo è scaduto, lo pretende l’orgoglio e la dignità di una città che ha perso la pazienza di aspettare di essere amministrata in maniera trasparente ed onesta.”

 

 

 

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Redazione Iene Siciliane

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