Mentre la città sprofonda, il suo sindaco continua il suo tour per l’Italia. In nome dell’immagine…”magica”.
di iena della Reazione antibluff marco benanti (fotomontaggio di Vincenzo Baiamonte)
L’ultima comparsata è stata ieri sera, per graziosa concessione di un’ “emittente indipendente”, una dei tanti “megafoni” del renzismo imperante e strafottente, una forma di berlusconismo all’ennesima potenza, con tutte le “coperture” che solo i farisei del centro-sinistra riescono ad ottenere.
Negli studi di La7, chez Lilli Gruber (già europarlamentare dell’Ulivo), insomma in “campo neutro”, il podestà di Catania Enzo Bianco è andato in onda. In versione “solidale coi migranti”. Un’esibizione delle sue: sguardi d’occasione, parole “accoglienti”, gesti calcolati e…appassionati. Della passione che può avere un notabile di provincia, borioso e parolaio. Con la sua non amministrazione sta affossando una città. Con il decisivo apporto della peggiore borghesia d’Occidente, quella che sostiene il centrosinistra italiano.
In studio, davanti a questo “concentrato di ipocrisia” all’ennesima potenza, si “stagliava” nientepopodimenochè un “avversario politico” dell’ altezza di Daniela Santanchè. Ovvero il vuoto pneumatico, uno dei tanti che offre il mercato politico dell’italietta.
Insomma, un imbarazzante ospite di un circolo radical chic, ospitante, fra l’altro, l’opportuno Antonio Padellaro. Autore di domande ficcanti verso Bianco? Non ne ricordiamo. Del resto, c’era da “barrare il passo” alla “reazionaria”. Il “fronte popolare” all’italiana si è subito ricomposto di fronte alle “vere emergenze”.
Così, fra risolini d’occasione di fronte alle esternazioni della “reazionaria”, la trasmissione è andata avanti, con lui, il podestà nelle vesti dell’ “equo e solidale”, mentre dall’altra parte si scatenava –nella logica di parte di un miserabile talk show mascherato da approfondimento d’attualità- la “destra brutta e cattiva”. E soprattutto “non solidale”.
Lui, invece, il podestà di Catania ha un cuore, grande, immenso, dolce. Pensa al migrante, a quei barconi. E fa “accogliente” la sua città. Volete negare il “cambiamento” di fronte a simili nobili sentimenti?
In attesa della prossima “tappa” del tour -“per la città”, mi raccomando di non scordarlo- di Bianco in tutto lo Stivale, vi ricordiamo che questo “campione della solidarietà” è quello che, con una diffida e un’ordinanza sindacale ha gettato sulla strada 23 famiglie di via Furnari, Catania City. Perché –sostiene il Palazzo- il loro palazzo sarebbe pericolante. Lo hanno fatto per loro-raccontano. Ma guarda un po’ mentre proprio prendeva forma un bel cantiere a due passi dal “pericolo”. Che dire? Che le coincidenze nella vita sono importanti. Come il cuore. Intanto per queste 23 famiglie c’è un bel girovagare fra un “B&B” e un albergo, niente male. In nome di un “cuore di cemento”, pardon “di panna”?
Quando c’è di mezzo la solidarietà, non ci sono ragioni che tengono. Ma ora la domanda delle cento pistole è un’altra: quale altra “magia” ci proporrà “Mago Enzo”? Quale “capriola mediatica”? Dove lo ritroverem? Torino, Londra, Roma, e chissà ancora dove.
Lui –ricordatelo catanesi- lo fa per la città, perché –come hanno ricordato più volte gli “analisti politici” al servizio del regime- ha le “relazioni giuste”. Insomma, “ ‘u sinnacu avi l’amici giusti, chiddi putenti”. E magari “solidali”. Che volete di più?
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