Cronache del Regime catanese: sincera trepidazione per l’ arrivo della “Pravda dell’Elefante”! La “primavera” passa dalla “macchina della propaganda”. E “rinasce”, a “botticelli” di abusivismo?

Un momento che resterà negli annali di Palazzo degli Elefanti: presto uno spazio nella galleria dei sindaci, magari in quello –ancora vuoto dopo due anni e mezzo dal “passaggio di consegne”- di Stancanelli?

di iena “nemica del popolo” marco benanti (vignetta di Vincenzo Baiamonte)

Qui si fa la Storia. E il “Grande Capo” disse: che fare?

Al Comune di Catania il “cronometro dell’attesa” volge al termine: presto la città avrà il suo giornale “made in Palazzo degli Elefanti”. Il fiato è sospeso, un po’ come l’ascensore che spesso  rest al pian terreno del Municipio… al palo. E non siamo al “Massimino”.

Un prodotto editoriale, che già si preannuncia di “sapore inglese”, viene preannunciato dai boatos degni della “festa della Santuzza”. Magari un “inglese” rimpastato nel “sangeli” di via Plebiscito.

I “bummi” stanno arrivando: un “colpaccio” della “comunicazione istituzionale”(la chiamano così) che promette faville. Roba da capodanno in piazza con 40 mila presenti…nei sogni del 31 dicembre 2013 dei “creatori del design dell’impossibile”.  

Qui si fa la Storia. Oppure si muore dal ridere? Lo scopriremo solo vivendo: per questo e per l’altro è in arrivo sugli “schermi” di “Palcoscenico degli Elefanti”-la rivisitazione del prossimo “sindaco-editore”- la “Pravda dell’Elefante”.

Malgrado Catania, infatti, il “Capo Supremo”, il “Leader delle Masse” diffuse fra i “salotti-bene” e gli “intellettuali” del “carro che vince” al bar di provincia, fra un “rosso all’amatriciana” e  quell’antimafia che vive “di sponda”(come si dice a Catania),  deve avere più di un grattacapo di questi tempi: dalla foto “spiacevole” con Mimmo Di Bella, “operatore culturale” della “miglior città” alla telefonata-commedia all’italiana fra Lui e l’altro Lui, quello che comanda e dispone. E di nome fa Ciancio Sanfilippo.  Ma il “Corriere della Sera” l’ha dimenticato. Capita, non poche volte quando c’è di mezzo il centrosinistra. E “Repubblica” l’ha infilata –la notizia- in un articolo complessivo: insomma, per gli “occhi degli addetti ai lavori”.

Una manciata di secondi di pura ilarità (o se volete di pura tragicità) all’italiana, quella telefonata intercettata dalla Procura: di mezzo un affaruccio da 300 milioni di euro. Bazzecole. Qui, governano i “buoni”, quelli della legalità, ve ne siete accorti pure voi, no?

E allora vai con la “Pravda” in arrivo, la “Verità” stavolta declinata in catanese, cioè in quell’universo mondo di indifferenza e cinismo da fare impallidire l’Isis. Ma di cosa “informeranno” la città? Delle mirabilie del “Grande Capo”: due anni di duro lavoro. Certo, utilizzando in gran parte le cose del “sacco” dal “ragioniere Stancanelli”, che non aveva capito l’anima narcisa e mercantile di Catania. E per questo ha “perso”.  Ma di certe sconfitte, a volte, bisogna andare fieri. 

Allora, caro catanese, beccati questo “bollettino dell’amministrazione”: c’è il lavoro di un “team”? O di un singolo? Vedremo: cosa verrà fuori dalla “macchina della propaganda”? Oh, attenzione ai “nemici del popolo”: sempre pronti a “guastare la festa”, quando sembra già tutto…pronto o quasi. O, no?

Ma un proclama s’ alza alto da piazza Duomo: abusivi di tutto il mondo unitevi e rompete…gli argini (quello che sono rimasti, se sono rimasti): avete solo da farci sciogliere il magone di una città che non perdona chi è serio. Ma ride, ride, crassa e compiuta, anche e soprattutto di sé stessa. Mentre affonda. (satira ma non troppo).