Cronache del Regime, C’è chi dice No, Manlio Messina (FdI-An): “il disastro dell’amministrazione Bianco”. Ed ecco le proposte dell’opposizione


Pubblicato il 10 Febbraio 2017

«Quello che è accaduto a Catania in altre città avrebbe portato alle dimissioni del sindaco e di tutta la sua giunta. Invece si continua a parlare a sproposito di legalità.»

Esordisce così il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – AN Manlio Messina – seduto ai banchi dell’opposizione al consiglio comunale di Catania – durante la conferenza stampa di questa mattina a Palazzo degli Elefanti per fare il punto della situazione su tutti gli eventi che hanno caratterizzato il comune di Catania negli ultimi 6 mesi. Presenti anche il consigliere comunale FdI – An Ludovico Balsamo e Debora Borgese, referente nazionale di Terra Nostra – Italiani con Giorgia Meloni.

«Certo non siamo noi che dobbiamo esprimere giudizi di condanna, lo faranno gli organi preposti. Ci interessa invece sottolineare quello che è accaduto, causando un livello di moralità veramente basso» – continua Messina cominciando un lungo e triste elenco

«La politica catanese del sindaco Bianco è caratterizzata dalla paralisi piu’ totale e dalla inoperatività,”Catania è una città  nel caos che vive nel disordine amministrativo e con una giunta sorda rinchiusa nel palazzo,le esigenze dei cittadini sono ignorate.» dichira Luciano Zuccarello, dirigente nazionale FdI- An.

 Il caso Girlando

«Giuseppe Girlando quando ha compiuto quegli atti che ci parlano di consussione era assessore, con la più importante delega al bilancio, notoriamente braccio destro di questo sindaco. Gli ordini professionali, i sindacati, il mondo dell’associazionismo non si sono però sollevati in massa per chiedere le dimissioni di questa amministrazione che ha attuato azioni, per cui  oggi Girlando è incriminato, e che sono una cartina tornasole di come si è condotta, e ancora si conduce, la politica a Catania con Bianco e i suoi uomini. Siamo rimasti gli unici in questa città a far sentire la nostra voce, non pretendiamo che gli altri sposino la nostra causa politica ma l’indignazione, quella sì la vorremmo.»

«Vogliamo costituirci parte civile ma siamo soprattutto curiosi di conoscere la posizione del comune. Si costituirà parte civile? – si chiede Messina – A breve presenteremo una interrogazione. Certo il sindaco non può far finta di non sapere. In tre anni, l’amministrazione è stata regolarmente informata dal sottoscritto di cosa accadeva alla Simei»

 «Lo stesso vice sindaco Consoli è stato più volte chiamato in causa dall’amministratore sulla vicenda Simei – ha ricordato Ludovico Balsamo – ora non si può far la figura delle verginelle inconsapevoli, pretendendo l’eventuale costituzione di parte civile»

E a proposito di intercettazioni sul  caso Girlando, Manlio Messina lancia una domanda retorica «È normale che un sindaco, chiamandolo al telefono, dia del cane sciolto ad un dirigente che fa una multa ad un’azienda?» il riferimento è a Cocina che pochi giorni dopo, casualmente, si è dimesso.

Debora Borgese ha redatto per Fabio Rampelli, capogruppo FdI – An alla Camera dei Deputati, una interrogazione per chiedere al Ministro dell’Interno Minniti di approfondire la vicenda e accertare se  sussistono i presupposti per procedere allo scioglimento del consiglio comunale. «Ecco come vogliamo liberare Catania – afferma la Borgese – i cittadini sono dalla nostra parte perché hanno compreso che non si amministra con i tagli di nastro».

Sede dell’Autorità Portuale. Per tentare di bypassare il terremoto politico e mediatico in corso sulla vicenda Girlando è stata annunciata l’assegnazione della sede dell’autorità portuale per la Sicilia orientale a Catania anziché ad Augusta «Una scelta scellerata – ha commentato la referente nazionale di Terra Nostra – che ad essere mal pensanti si potrebbe imputare alla necessità di avere poltrone utili da poter assegnare in tempo di elezioni». Il consigliere Balsamo ancora sul porto si sofferma sulla categoria dei tassisti catanesi cui è stato ritirato il pass per attraversarlo «Il comune chiede continuamente a questi lavoratori tariffe agevolate ma non li aiuta, al contrario, ritirando il pass complica loro il lavoro mettendo in crisi il comparto».

Bilancio e servizi sociali

«I servizi sociali sono allo sbando più totale – afferma Messina – da ultimo il sindaco ha sottratto denaro a questo settore per fare gli orti sociali a Librino».

Sul bilancio tutto resta molto nebuloso «Vi è un chiaro disequilibrio sul bilancio e sul piano consuntivo – dichiara Messina – dove sono i piani delle asseverazioni delle partecipate. Dopo sei mesi dall’approvazione del piano di riequilibrio non si hanno notizie sulla valutazione del Ministero. Si vuole tenere nascosto qualcosa?»

Gestione leggera dei bandi pubblici

Gestione allegra delle proroghe e dei bandi a scapito sempre dei dipendenti e delle trasparenze. Il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia ricorda su tutti il caso delle Officine Meccaniche«Nel concreto, da sei mesi, 36 dipendenti stanno lavorando per il comune senza alcun tipo di contratto e senza tutela. Un dramma sociale». Oggi vi è un nuovo bando in corso, ma allo stato si valutano le carte senza sapere chi lo ha vinto.

Proposte, una delibera sul piano regolatore generale di Catania

«Ci teniamo a sottolineare che la nostra è una opposizione che, lottando contro i mulini a vento, è propositiva» afferma Ludovico Balsamo «Secondo noi, il primo atto fondamentale alla base di una vera svolta, è l’adozione del piano regolatore della città. Solo attraverso questo strumento si può sbloccare l’economia e dare impulso a Catania. Io e Messina abbiamo presentato una delibera sul PRG. Siamo consapevoli che non troverà l’appoggio della maggioranza ma vogliamo comunque dare un segnale. Sarà certamente il primo punto per il nostro programma elettorale alle prossime amministrative, quando manderemo a casa questo centro sinistra incapace di amministrare anche un condominio».

«Abbiamo semplicemente ripreso il PRG depositato nel 2012 – ha affermato Messina – abbiamo apportato delle modifiche, contattato gli esperti ottenendo dei pareri favorevoli. Insomma basterebbe poco ovvero portarlo in aula e votarlo. La politica invece ha preferito andare avanti a varianti perché così gli faceva comodo.»

In allegato la delibera integrale con gli allegati.

 

 

 

 


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