Cronache del Regime: per salvare la poltrona Democratica di vicesindaco Marco Consoli fa “quasi” Centro Democratico


Pubblicato il 12 Marzo 2016

di iena memoria d’elefante marco benanti

Il  virgulto della meglio gioventù cittadina, l’eterno “quasi” avvocato Marco Consoli per lignaggio materno dei Magnano di San Lio,  compie un altro giro nella sua corsa da “quasi” globetrotter della politica. Coi capelli a posto e l’ inappuntabile vestito da cerimonia, Consoli si affilia al tabaccismo partitino che si legge opportunismo, in Sicilia guidato dal maestro della materia, l’indimenticabile primo cittadino etneo degli anni ‘80 Francesco Attaguile ma anche vicesindaco della prima sindacatura Bianco del 1988. Trent’anni dopo i due, con l’ex ministro Tabacci, sono ancora qui in attesa di capire cosa faranno da grandi e intanto accolgono il “quasi” quarantenne Marco Consoli, emblema dei cambia casacca che hanno fatto vincere l’adorato sindaco Bianco.

Al Comune dal lontano anno 2000 quando, quasi ventiduenne, divenne consigliere con una lista civica messa in campo dal suo padrino politico Raffaele Lombardo, Marco Consoli caratterizzò subito il suo impegno politico per una “quasi” crociata contro i centri sociali in particolare l’ “Auro” combattendo epiche battaglie in aula con il suo attuale collega di giunta Orazione Licandrov.

Cinque anni dopo venne rieletto per il Mpa di Lombardo forza determinante per  eleggere Scapagnini contro l’attuale sindaco Bianco, allora sconfitto contro ogni pronostico: “quasi” dettagli.  Tre anni dopo Consoli torna in Consiglio  e grazie a Raffaele Lombardo che “quasi” lo impone al centrodestra diventa presidente dell’assise comunale: per  la maggioranza di Raffaele Stancanelli contro cui Consoli conduce una memorabile battaglia per parcheggiare l’auto di servizio dentro il cortile di Palazzo degli Elefanti.

Nell’ottobre 2012 ancora occupava le  prime file nella “Corte dei Miracoli” lombardiana (cit. Buttafuoco- Licandro,  quasi fatta apposta per Consoli):  si candida con Fli (il partito di Fini) e sta “quasi” per diventare deputato regionale. Poi il salto della quaglia (cit. Licandro):  l’anno dopo  indossa la casacca di centrosinistra e diventa vicesindaco del Podestà, grazie al Megafono di Crocetta, partito e presidente che ora disinvoltamente “quasi” rinnega per approdare (il suggeritore stavolta sembra essere Bianco che nel “cuore” Consoliano ha preso il posto che prima era di Lombardo) alla corte del nuovo che avanza: Attaguile, Tabacci e ovviamente Bianco di cui Consoli continuerà e essere “quasi” vicesindaco.

Il centrosinistra dei miracolati (cit. Licandro)della “quasi” primavera  bianchista del terzo millennio a Catania e in Sicilia è questo: fare “quasi” Centro democratico, praticare a piene mani convenienze e opportunismi  per afferrare le viscide e amorali poltrone del Palazzo.


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