di iena anticomparaggio marco benanti
Allora, in un posto normale o quasi, se chi amministra la cosa pubblica finisce al centro di una vicenda, almeno solo per questioni d’immagine, quanto meno sgradevole, se non altro, l’opposizione gli si avventa addosso. Accade nelle democrazie. Accade, spesso, in Occidente.
Bene, oggi a Catania, con l’ “esplosione” del “caso Di Bella-Comune Catania”, una storiaccia, anche solo per l’immagine della giunta di centrosinistra di Bianco, il centrodestra catanese e siciliano cosa ha fatto?
Nessuna presa di posizione ufficiale!
A parte il coordinatore regionale di Fratelli D’Italia Sandro Pappalardo che ha dichiariato: “ci stupisce come un uomo di grande esperienza politica come Enzo Bianco, che è stato anche ministro degli Interni, abbia potuto instaurare una sinergia con parti di imprenditoria finite nel mirino della procura di Catania”.
“La foto che campeggia anche sulla pagina ufficiale del Comune di Catania con Di Bella, l’assessore Licandro e lo stesso Bianco necessita di opportuni chiarimenti: come vengono scelte le aziende per iniziative del genere?” “Chiediamo al sindaco di chiarire alla città e in consiglio comunale l’iter che ha portato alla realizzazione della Strada degli Artisti e di illustrare tutte le sinergie con i privati attualmente in campo: occorre praticare la legalità e non predicarla”.
“Non vogliamo mettere in dubbio l’onestà di Orazio Licandro -conclude il leader di Catania Bene Comune- ma l’eventuale “buona fede” dell’operato amministrativo dell’Assessore non giustifica comunque l’aver costruito rapporti tra amministrazione e aziende in mano alla mafia. Le dimissioni sono in qualunque caso un atto indispensabile per il bene della città di Catania”. E a parte una dichiarazione sulla sua bacheca facebook dell’ex sindaco Raffaele Stancanelli, alla quale dedicheremo un “pezzo” a parte.
Tace il Presidente dell’Antimafia Regionale Nello Musumeci, tace “La Destra”, tace Salvo Pogliese, così come Forza Italia in generale, tace Giovanni La Via con la sua “Area Popolare” al consiglio comunale, tace “Grande Catania” a Palazzo degli Elefanti, tace “Noi con Salvini”. Cazzo che opposizione!
Finale da “primato mondiale” in consiglio comunale, dove stasera è finito a parlare della vicenda Niccolò Notarbartolo (Pd). Gli altri? Quelli del centrodestra? Zitti!
A chi scrive non resta che ricordare una delle pochissime VERE voci di opposizione che ha conosciuto Catania: Giambattista Scidà, Presidente del Tribunale dei Minorenni.
Ricordo un episodio, su tutti: un giorno ci fu l’ennesima assemblea sulla città. Scidà parlava e aveva accanto Giovanni Russo Spena. Scidà spiegò allora il “sistema Catania”, la città senza opposizione. Come? Ricorrendo all’immagine di un prisma. Proprio così: lo vedi da una prospettiva e sembra una cosa, in realtà è un’altra. Lo giri ed ecco ancora una volta che cambia volto, ma in realtà è la stessa cosa. Il suo “paragone blasfemo” era riferito alle forze politiche, ai presunti “avversari”, “destra” e “sinistra”. Li aveva sempre descritti, questi “avversari”, come compari. Perché è vero, lo sanno pure loro, ma devono negare, altrimenti il “Sistema Catania” entra in crisi. Oggi, come allora, il pensiero di Scidà è di grandissima attualità. Malgrado loro, gli “opposti avversari”.
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