Cronache del “teatro catanese”: Angelo Villari 1, Villari Angelo 2. Trovate le differenze


Pubblicato il 18 Settembre 2018

Crisi dei servizi sociali in lavoratori scendono in piazza

In piazza stamattina centinaia di lavoratori delle cooperative di socio-assistenzali e, insieme a loro, tra le altre, alcune famiglie degli assistiti rappresentate dall’avvocato Maurizio Benincasa presidente dell’associazione XX novembre 1989. “Siamo arrivati a giorno 18 settembre – dichiara l’avvocato Benincasa – e i servizi essenziali per gli alunni con disabilità non sono partiti. Non è partito il servizio di comunicazione con le famiglie dei ragazzi disabili, non è partito il servizio igenico-personale e questi sono servizi che fino alla scuola dell’obbligo devono essere erogati dal comune. Sono tra l’altro essenziali per l’integrazione e l’inclusione dei bimbi a scuola – continua Benincasa – proviamo a immaginare che percorso scolastico possa fare un bambino sordo senza l’operatore del LIS o un bambino autistico senza assistente all’autonomia e alla comunicazione o un bambino non autonomo senza nessun operatore accanto”.

 

La solidarietà dal mondo della politica. “Oggi in piazza Duomo manca la politica, si sono inabbissati, dopo aver preso centinaia e migliaia di voti proprio dai cittadini”. Sono le parole di Angelo Villari in piazza Duomo accanto ai lavoratori delle cooperative socio-assistenziali senza stipendio ormai da diversi masi. “I lavoratori rivendicano in piazza il diritto a essere pagati – continua Villari – ad avere un salario dignitoso”…”

livesicilia 18 settembre 2018.

————————–Oggi, Angelo Villari sindacalista-cittadino

 

                                   Ieri   Villari Angelo assessore-politico

sudpress 3 maggio 2017

Lavoratori coop sociali senza stipendio da un anno: “il Comune non c’è”. Domani sit in davanti la Prefettura

E’ gravissima la situazione delle migliaia di lavoratori delle cooperative sociali a Catania, senza pagamenti ormai da un anno. C’è il rischio concreto che le fasce deboli rimangano senza assistenza e che gli operatori finiscano nella morsa dell’usura per sopravvivere, come denunciato da Adonella Faraone, amministratrice della cooperativa Delfino, che ieri insieme ai dipendenti anche delle cooperative La Fenice e Iside, ha protestato in consiglio comunale. Domattina manifestazione e sit in davanti la Prefettura

E’ un fiume in piena l’amministratrice Faraone, nel parlare di una vicenda trascurata da troppo tempo, ma che ora rischia di danneggiare seriamente tutte quelle fasce assistite dai lavoratori delle cooperative sociali, molti dei quali senza stipendio da ben 12 mesi.

I servizi offerti sono vari e riguardano, tra gli altri, assistenza domiciliare agli anziani, assistenza integrata, assistenza ai minori, assistenza nelle scuole, ricoveri. Si parla -spiega a Sudpress- di migliaia di lavoratori interessati sia a Catania che in Sicilia, che sono oggi perfino a rischio usura, a causa delle tremende situazioni che vivono a livello familiare e personale e ovviamente per il fatto di non avere nemmeno la giusta remunerazione per il lavoro che svolgono puntualmente e con dedizione. Anche perchè poi, devono fare la dichiarazione dei redditi e lo Stato pretende le tasse a fine anno, senza aver percepito un soldo.


Il servizio è stato già in gran parte ridotto, a scapito dell’utente debole appunto, disabili gravi, anziani o minori in difficoltà, che da tempo vengono assistiti da personale non pagato, che con grande dignità svolge un lavoro già difficile, malgrado il disagio legato all’incertezza assoluta sugli emolumenti”.

In questa situazione, il comune di Catania dov’è? cosa fa? a queste domande Adonella Faraone risponde:”Circa due mesi fa abbiamo incontrato l’assessore al welfare Angelo Villari, che poi però non abbiamo più visto o sentito. Ci era stato detto che le pratiche sarebbero state sbloccate in tempi brevi ed entro 15 giorni avremmo avuto i soldi, ma di fatto così non è stato”.

E, prosegue la Faraone “abbiamo parlato con Villari dei fondi PAC (piano di azione e coesione), avendo vinto dei lotti, il 5 e 6 per le cooperative, Delfino, Fenice e Iside; aspettavamo che fosse inviata la rendicontazione completa al ministero, ma ci è stato detto che era partita in ritardo, e dopo abbiamo saputo che era stata inviata incompleta, per cui l’iter si era bloccato, com’è tuttora….”.



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