Cronache della…”città al verde”, Berretta, Notarbartolo, consiglieri di quartiere e circoli del Pd: “una nuova proposta di gestione degli spazi pubblici: più decoro e sicurezza, gestione partecipata e condivisione con i cittadini”


Pubblicato il 16 Febbraio 2015

Presentato questa mattina un dossier sulle condizioni dei parchi comunali di Catania, con una serie di proposte all’Amministrazione comunale per migliorare le condizioni degli spazi verdi.

 Verde incolto, sporcizia, campetti da basket devastati, gettacarte stracolmi e spesso rotti, illuminazione vandalizzata e mai ripristinata. E’ la situazione di molti parchi pubblici della città di Catania, che “desta preoccupazione nei cittadini e in ognuno di noi e su cui è necessario che si cambi registro”. A denunciarlo, lanciando una nuova proposta di gestione degli spazi verdi comunali all’Amministrazione cittadina, è un gruppo di consiglieri di quartiere e segretari dei Circoli del Partito Democratico di Catania che assieme al parlamentare nazionale del Pd Giuseppe Berretta e al consigliere comunale Niccolò Notarbartolo hanno illustrato stamattina ai giornalisti una serie di proposte per ripristinare condizioni di decoro e vivibilità.

Presenti, oltre a Berretta e Notarbartolo, Laura Sicari e Marco Leonardi (consiglieri della terza Circoscrizione), Davide Ruffino (consigliere Pd prima Circoscrizione), Vincenzo Crimi (consigliere Pd seconda Circoscrizione) e i segretari dei circoli dei Democratici di Librino (Bruno Medeot), Ognina-Picanello (Gianni Villari) e San Leone-Rapisardi (Angelo Mammana).

“Abbiamo effettuato sopralluoghi e raccolto segnalazioni per verificare le condizioni dei parchi cittadini, che sono oggettivamente difficili, spesso degradate – ha esordito Berretta – Crediamo che si debba ripartire superando l’idea che i beni pubblici non appartengano a nessuno di noi, quindi con percorsi di valorizzazione e condivisione con i cittadini, che anche a Catania possono funzionare. E’ emblematico il caso della Porta della Bellezza di Librino, rispettata e valorizzata da tutti gli abitanti perché loro sono stati i protagonisti del progetto”.

“Un degrado, quello di molte aree verdi presenti in città, dovuto alle oggettive difficoltà economiche dell’Amministrazione – è stato detto oggi – ma che non si può ignorare”. Durante i sopralluoghi delle ultime settimane sono stati immortalati molti parchi cittadini, constatando la mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria: alcune delle fotografie scattate in giro per la città ritraggono pali dell’illuminazione rotti e pavimentazione disastrata al parco Gioeni, cestini gettacarte divelti e bruciati e impianti di videosorveglianza vandalizzati al parco Gemmellaro, mattonelle rotte al parco Gandhi, erbacce e sporcizia al parco Falcone.

“In commissione Verde pubblico del Comune è stato presentato un regolamento per l’affidamento dei parchi urbani ad associazioni, imprese e cittadini, che è un buon passo avanti ma che contiene dei limiti oggettivi – ha proseguito il consigliere dei Democratici a Palazzo degli Elefanti, Niccolò Notarbartolo – Innanzitutto perché limita alla manutenzione ordinaria gli interventi da affidare a chi gestisce lo spazio pubblico, senza quindi considerare che i nostri parchi hanno innanzitutto bisogno di interventi straordinari per essere riportati in condizioni di decoro”. “Inoltre – prosegue – non tiene in considerazione molte aree verdi, rotatorie, aiuole, anche piccoli spazi che potrebbero essere affidati in gestione ad associazioni, cittadini, condomini, attività commerciali, e infine la grossa pecca del regolamento è che non prevede l’istituzione di Orti urbani, sperimentati con successo in molte città”.

Esempi di condivisione degli spazi che sono stati sperimentati soprattutto nella terza Circoscrizione, come hanno ricordato i consiglieri di quartiere Laura Sicari e Marco Leonardi: “Il parco Madre Teresa di Calcutta grazie all’associazione Nuova Acropoli che lo gestisce è tornato a rivivere – sottolineano – Ma anche l’area di sgambamento per i cani di piazza Aldo Moro, ben gestita da un comitato che ha dimostrato di avere un solo obiettivo: vivere uno spazio che è pubblico, di tutti”. Parole chiave dunque sono “più decoro, più sicurezza e spazi per i cittadini”, come hanno chiesto Gianni Villari e Bruno Medeot, secondo cui “l’amministrazione comunale dovrebbe dare segnali tangibili di buona volontà, a partire dalla piantumazione di alberi nelle aiuole”. Per Vincenzo Crimi, consigliere della seconda Circoscrizione, “il nostro quartiere è abbandonato, i parchi spesso non hanno illuminazione e sono insicuri mentre alcune nostre proposte come l’istituzione di un nuovo parco nel quartiere, in una zona che attualmente è una discarica, sono del tutte ignorate”.

E se Angelo Mammana è tornato a chiedere attenzione per il Parco Gemmellaro “consegnato nel 2005 e del tutto abbandonato all’incuria e ai vandali”, il consigliere di Circoscrizione del Centro storico Davide Ruffino ha denunciato le condizioni di Villa Pacini: “Affidata due anni fa dalla giunta Stancanelli ad un privato per soli 9000 euro per sei anni in cambio di pulizia quotidiana e manutenzione, è in condizioni pessime” ha detto Ruffino.

“Vogliamo anche in questo caso essere d’aiuto e stimolare l’Amministrazione comunale, per rendere più vivibili i nostri spazi in una città che spesso sembra abbandonata e rassegnata” ha concluso Berretta, sintetizzando le proposte contenute in un dossier, che si trasformeranno in iniziative in Consiglio comunale e nei Consigli di quartiere.

Queste le proposte: innanzitutto avviare uno screening dei parchi pubblici e verificare quali interventi di manutenzione straordinaria vadano svolti; prevedere l’istituzione di Orti urbani nel nuovo regolamento che verrà discusso in Aula; snellire il procedimento di affidamento dei parchi pubblici dando un ruolo più rilevante alle Circoscrizioni;

ampliare il concetto di verde pubblico prevedendo la possibilità di affidare e far gestire ad associazioni o privati anche aree attrezzate, aiuole, sgambatoi, spartitraffico e aree di pertinenza delle scuole; puntare sulla condivisione delle informazioni sul verde pubblico anche con la realizzazione di piattaforme online e siti web come accade in molti altri Comuni (da Firenze a Torino); introdurre nel Regolamento la possibilità delle sponsorizzazioni; infine, dare la possibilità di affidare le attività di manutenzione delle aree verdi alle cooperative sociali, anche di tipo B, impiegando i detenuti delle carceri catanesi in lavori di pubblica utilità a titolo gratuito.


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