Cronache della “legalità alla catanese”: quando il sindaco Raffaele Stancanelli finì indagato per due solarium comunali. E “sbattuto” sulla stampa. E oggi? Stessa determinazione? Stesso “metro”?

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Nel nostro archivio abbiamo trovato una vicenda veramente emblematica di come vanno le cose al Palazzaccio…

Per ienesicule “Arbitro di Serie A”

Comincia, con questo “pezzo”, la collaborazione del nostro “Arbitro di Serie A”, un tipo strano: addirittura verifica se l’applicazione delle regole è uguale per tutti, oppure è uguale solo per gli “stracci”.

“Arbitro di Serie A” ci racconta di un fatto di sette anni fa (precisiamo subito l’indagine non ebbe sviluppi, non ci fu nessun processo, finì bene per gli indagati).

Ecco allora:

prendo atto che fare il sindaco di Catania e chiedere che si proceda ad attivare iniziative nell’interesse dei cittadini può essere considerato reato. Mi auguro che non sia così e che tutto venga chiarito”.

Così dichiarò il primo cittadino di Catania, in un articolo su “La Gazzetta del Sud” di Mimmo Calabrò, del 23 luglio 2008.  Cos’era accaduto? La Procura della Repubblica di Catania aveva aperto un’inchiesta e indagato alcune persone dell’amministrazione comunale, fra cui il sindaco Stancanelli. Oggetto: la realizzazione di due solarium comunali sul lungomare di Ognina, che secondo l’Accusa sarebbero stati realizzati senza le concessioni di legge.  Di qui, anche il sequestro delle strutture.

Quella era la Catania di sette anni fa: Stancanelli era sindaco da un mese appena. E subito finì sbattuto sulla stampa, per una vicenda giudiziaria.

Ricordate? Vedete cosa accade oggi? Questa testata, grazie soprattutto al giornalista Ignazio De Luca scrive di illegalità dentro la macchina comunale da anni.

Avete visto come vanno le cose? Avete visto quale “velocità” ha la “giustizia”? Certo, ci sono le querele contro i giornalisti di questa testata, che veramente hanno una “velocità europea” o quasi.

Ecco questo passa…il convento. Qualcuno ha ancora dubbi su quali logiche segue questa “giustizia”? E io che “arbitro sono” e so cosa si deve fare per non finire in “serie b” (nell’arbitraggio) vi dico che, a parer mio, di casuale non c’è nulla, nemmeno il blocco del “fischietto” o il fischio solo contro una “maglietta”…da un lato del campo.

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Redazione Iene Siciliane

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