Riceviamo e pubblichiamo:
“SEGRETERIA PROVINCIALE DI CATANIA AUTONOMI DI POLIZIA
LA POLIZIA E IL BILANCIO (ALTERNATIVO) DEL 2014
Sul quotidiano “La Sicilia” del 23 dicembre u.s., il Questore di Catania, durante una conferenza stampa, ha tracciato un bilancio di quella che, a suo dire, sarebbe stata, durante l’anno 2014 che volge alla conclusione, una vera e propria marcia trionfale della legalità e della sicurezza pubblica.
Entrando nel merito delle valutazioni avventatamente ottimistiche del Signor Questore, non si può non tener conto del fatto che esse radicano la loro supposta fondatezza su aridi dati statistici che, come abbiamo già in altre circostanze sottolineato, non sono espressivi né della gravità degli eventi a cui si riferiscono, né della loro effettiva consistenza numerica, atteso che i rilevamenti delle condotte devianti risentono di un ineliminabile tasso di dispersione.
Di pari passo alla crescente diffusione degli episodi di microcriminalità, infatti, nell’opinione pubblica si ingenera un disfattismo e un conseguente fatalismo, che sovente portano le vittime a rinunciare a sporgere denuncia presso gli organi di polizia, talché la distorta percezione dei fenomeni criminali.
Il Questore di Catania ha gioco facile nell’affermare che “Tutti gli obiettivi fissati sono stati raggiunti”, sapendo egli per primo che tali obiettivi non erano mai stati preventivamente tanto delineati, quanto individuati, ragion per cui appare facile affermare, a cose fatte, che determinati obiettivi “sono stati raggiunti”.
L’AdP avverte il dovere di esprimere il suo dissenso non tanto in ordine ad una gestione della politica della sicurezza pubblica dimostratasi palesemente fallimentare, bensì in merito a tali proclami dolosamente trionfalistici formulati, ci auguriamo, al superiore fine di non diffondere allarmismi che, a ragion veduta, potrebbero radicarsi su quella che è l’inquietante condizione dell’ordine e della sicurezza pubblica a Catania. Ma sorge anche il sottile dubbio che tali auliche affermazioni di tripudio legalitario siano esternate al più prosaico fine di un tornaconto d’immagine fortemente compromessa da quelli che sono stati i risultati (carenti) dell’attività d’impulso di un Questore che, a nostro parere, ha deluso le più modeste delle aspettative.
Premesso che le plurime operazioni condotte dalla Squadra Mobile non sono scaturite certo dall’azione direttiva di una figura istituzionale, quella del Questore, che non può e non deve interferire nell’attività di Polizia Giudiziaria, ci preme sottolineare che la sicurezza pubblica a Catania ha raggiunto la sua debacle con l’attuale gestione dell’attività della Questura.
Non si era mai verificato prima d’ora che una rapina venisse consumata in uno stabile attiguo a quello di un Commissariato di Pubblica Sicurezza (San Cristoforo) e che tale evento non abbia registrato un’immediata risposta in termini di polizia di sicurezza.
Non si era mai verificato che inermi cittadini fossero assaliti in due distinte occasioni da torme di malintenzionati e sottratti a stento al linciaggio per l’intervento di tutori dell’ordine (episodi di via Messina e del lungomare).
Non era mai successo che per arginare il dilagante fenomeno di quegli scippi ai turisti che il Questore afferma essere in calo, gli equipaggi delle volanti siano stati costretti a distribuire volantini in cui si invitavano i forestieri ad evitare determinate arterie cittadine, a quanto pare ritenute impossibili da controllare da parte di chi adesso ci dice che Catania, grazie a lui, “è una città più sicura”.
Per questi e per altri motivi che sarebbe proibitivo esporre in maniera sinottica, invitiamo l’attuale Questore di Catania a fare a meno di esporsi in esibizioni mediatiche che tanto somigliano a manifestazioni propagandistiche che nulla hanno a che fare con la cruda realtà.
Catania, 24 dicembre 2014
IL SEGRETERIO PROVINCIALE
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