di iena preventiva marco benanti
200 milioni di euro di evasione. 500mila euro di affitti. 886 avvocati a incaricati di… tutti a libro paga della Regione e a farne le spese i contribuenti. E’ quanto denunciato da Antonio Fiumefreddo, presidente di “Riscossione Servizi”. Si rompe il silenzio del consociativismo clientelare, vero cancro in cui si annida il malaffare, troppe volte denunciato in modo egregio da Giuseppe Lumia. Tra accuse (ingiuste e gratuite) e veleni dei detrattori del presidente Crocetta, si inizia a respirare, finalmente, il “fresco profumo” della libertà.
E’ inutile nascondere che “Ienesicule” non è mai stata sostenitrice del Fiumefreddo “politico & giornalista”, ci sbagliavamo. E’ giusto ammetterlo.
Vada avanti avvocato con l’intransigenza che la contraddistingue. Grazie per quanto di buono – e di buono ce n’è tanto – sta facendo per questa terra “disgraziata e maledetta”.
Il Signore si sveglia al mattino dopo il contadino e prima del nullafacente, dice il proverbio, e non si era mai visto un uomo che in soli sei mesi con senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni desse un segnale così forte ai “furbetti” dei “colletti bianchi”, che ormai hanno i giorni contati.
Per chi dichiara “il falso” non ci sarà spazio per “patteggiamenti” e pentimenti. Non si scende a patti o “trattative” con i traditori della “pubblica fede”.
E in tal senso, un plauso va all’uomo Fiumefreddo, che nella scelta tra il “godersi la vita” sfruttando incarichi e prebende che rendono le persone tutte più piccole, ha preferito combattere, esporsi e rischiare anche l’impopolarità, costanza di ogni cammino che ex-post si rivela essere stato grandioso.
Ma del resto, proprio tu Antonio, in quel aprile del 2014, scrivesti al Presidente della Regione che “la croce è un regalo che Gesù concesse a Simone di Cirene e il cirenaico se ne fece carico da solo; non volle, non la chiese, ma ricevutala non la passò ad altri.”
Nel paradosso pirandelliano dobbiamo ringraziare le “forze reazionarie” che un anno or sono hanno impedito il tuo ingresso nella giunta regionale. Se non fosse andata come oggi sappiamo, quei numeri e quelle cifre da Te denunciate sarebbero, probabilmente, “chiuse da labbra omertose”.
“Preferisco rimanere un uomo libero” titolava la lettera. Ma la libertà ha un prezzo e, in questa nostra Sicilia, gli integerrimi devono stare allerta perché il prezzo da pagare è essere nel mirino della mafia.
“Ma il vigliacco muore tutti i giorni, il coraggioso una volta sola”.
Che il Prefetto e le autorità tutelino uno dei nostri uomini migliori. Nell’attesa saranno i cittadini a far da “scorta civica” ad Antonio Fiumefreddo.
Qui si fa la storia… “la rivoluzione è già cominciata”.
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