Cronache della politica bianchista : Catania…in Bianco e la sua amministrazione fuori legge. Alla Procura Generale mandiamo le carte confidando nell’avocazione

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Prima puntata Ufficio stampa situazione di illegalità esplosiva.

 di Ignazio De Luca

 Adesso basta. Non sono bastati i nostri articoli, non sono servite le nostre denunce alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, all’Autorità Nazionale Anticorruzione, tutto è scivolato via come acqua fresca, malgrado un crescendo di illegittimità amministrative e burocratiche dal giugno 2013 a maggio 2015 della sindacatura del “Bianco quarto”.

Intanto poco dopo la pubblicazione di questo articolo, presenteremo dettagliato e documentato esposto alla Procura Generale della Repubblica, per chiedere l’avocazione delle nostre denunce, anch’esse dettagliate e documentate, presentate alla Procura della Repubblica, ma rimaste prive di riscontro, dopo due anni.

 Non ci voleva la nostra proverbiale palla di vetro che già abbiamo usato due volte per leggere l’imputazione della Procura a Mario Ciancio, se già il 9 giugno del 2014, ci domandavamo se non si provasse imbarazzo a vedere seduti a pochi metri l’uno dall’altro “l’inquirente e rappresentanti del Comune” vedi link ,,,,.http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4534,,anche perché viene spontaneo chiedersi, come è possibile che le nostre denunce, querele ed esposti, restino, se va bene, sulle scrivanie dei Piemme, seppellite da decine di fascicoli, mentre, all’opposto, le querele per diffamazione a nostro carico, di chiaro stampo intimidatorio, perfino prive di articolato leggibile, viaggiano alla velocità della luce.

Sappiano i lettori che per la querela di Bianco Vincenzo e Girlando Giuseppe, lo scrivente è stato interrogato il18 e il 22 dicembre 2014. Sotto Natale!

A costoro nel mese di aprile 2015 si sono aggiunte: quella del mendace Rosso e dell’incapace Liotta. Dunque sindaco, assessore, capo di gabinetto e segretario dell’amministrazione Bianco, tutti uniti contro Ignazio De Luca. Siamo ben oltre Davide e Golia, dà meglio l’idea il filmato televisivo in bianco e nero, dell’uomo che da solo costringe il carro armato ad arrestarsi, parandosi, inerme, innanzi ad esso.

Un’ultima considerazione appare opportuna e confacente, prima di ripassare la prima puntata delle illegittimità e illegalità del Bianco quarto, ed è la straordinaria capacità di questa sindacatura crepuscolare, mese dopo mese, di incrementare le violazioni di legge in carico a questa amministrazione senza che appaia trasparire la benché minima preoccupazione di sanzionamento: quasi che l’ex senatore e ministro sapesse di godere di possibili protezioni, a prescindere, quasi che fosse sciolto dalle leggi come lo furono i monarchi? 

 Situazione esplosiva all’ufficio stampa.

In principio fu il Danzuso, ufficio stampa ombra, che a giugno 2013, quasi “manu militari”, prese possesso delle stanze di Palazzo degli Elefanti, in assenza totale di provvedimento formale, quasi fosse, il Comune,  una bottega dove il padrone decide chi cacciare o assumere.

A dicembre 2013, essendo Danzuso, per la sentenza della Corte dei Conti sezione appello, 181/2013, ne abbiamo riportato ampi stralci al link ..http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=5760..in conflitto e incompatibile, con il comune, diventa “gasdanzuso”, con un ricco contratto, come addetto stampa, della partecipata Asec Trade, ma continuando a lavorare per Palazzo degli Elefanti, alla faccia degli utenti Asec Trade, che pagano un professionista, tra l’altro il signor Danzuso risulta essere, si tengano forti i deboli, il presidente del consiglio di disciplina dei giornalisti Siciliani, che lavora per altri. Questo è uno degli aspetti più grotteschi di questa vicenda, ma non ha molta popolarità fra la categoria giornalistica locale, presa dal “sacro furore” nell’attaccare –parlando d’altro- ienesicule e lo scrivente. Gli attacchi a Benanti non fanno più notizia, quindi non ne parliamo.

Torniamo alla vicenda di cui stavamo parlando.

Addirittura l’assessore (anche alla legalità, risate e applausi of course) D’agata, a marzo 2015, pronunciava una “bestemmia burocratica”che ancora non si era mai sentita, ovvero che “gasdanzuso” e Iozzia(sì, una new entry l’ennesima, illegalità) erano dipendenti dell’avvocato Vincenzo Bianco, un privato cittadino che farebbe lavorare i propri dipendenti al Comune, uno dei quali pagato da una partecipata posta in vendita.

A proposito al presidente di Asec Trade, avvocata Francesca Garigliano, consigliamo: invece di scrivere romanzi, si ripassi il diritto societario.

Che forse, presto, molto presto, dovrà liquidare parcelle professionali a qualche collega penalista per le fatture liquidate dalla società da lei presieduta a “gasdanzuso” (che in 18 mesi avrà fatto un numero di comunicati stampa per Asec Trade non proprio da “super performance”)?

 Ora noi abbiamo le prove -carta scritta leggere si vuole, da giugno 2013 ad aprile 2015, che aneliamo di depositare alla Procura Generale- che Danzuso, lui confeziona i comunicati stampa del Comune, inviandoli a Francesca Pavano, in entrata e in uscita. Da gennaio 2015, in qualche comunicato compare anche Giovanni Iozzia, anche lui in conflitto e incompatibile per la sentenza sopra richiamata della Corte d’Appello dei Conti, e in totale assenza di incarico formale, essendo saltato il “concorso” all’AMT, col quale questa amministrazione di “fatebeneaifratellichecipiacciono”, avrebbe voluto sistemarlo. Ma a proposito: un “concorso” molto probabilmente “taroccato” è cosa lecita o no, a prescindere dal colore dell’amministrazione?

Ricordiamo alle Procure e ai lettori che ci leggono che tutto questo intreccio dell’ufficio stampa avviene alla luce del sole e in forma assolutamente illegale, ma nel sito del Comune tutto quanto sopra, ufficialmente non esiste.

Nel sito del comune risulta a capo dell’ufficio stampa con l’aggiunta di alta professionalità il dottore Sebastiano Molino, il quale a giugno 2013, fu trasferito, anzi cacciato, allo sport e alla fine del 2014 è stato aggregato quale addetto stampa all’Urbanistica. A suo tempo il dottore Molino, malamente ed indebitamente estromesso dal suo posto, non fece ricorso e ne avrebbe avuto i motivi, per essere stato sbattuto all’assessorato allo sport, ci disse al telefono: ” sono uomo delle Istituzioni, non faccio causa all’amministrazione”. Uomo di alti e nobili ideali? Balle!!

Noi la pensiamo diversamente. Abbiamo tacciato il dottore Molino di ignavia, per l’inerzia e il passivo atteggiamento mostrato a seguito del provvedimento di trasferimento per fare spazio a “gasdanzuso”.

Noi non crediamo “all uomo delle Istituzioni”, piuttosto, probabilmente potrebbe ipotizzarsi a carico del dottore Molino la configurazione del reato di truffa al comune, per intascare indebitamente, ormai da anni, l’indennità prevista per l’alta professionalità. Naturalmente all’incapace Liotta si potrebbe ascrivere il danno erariale per aver elargito un indennità non più spettante all’ostracizzato Molino. Oltre al mancato controllo del sito istituzionale che riporta informazioni false e non corrispondenti con lo stato di fatto.

Delle anomalie dell’ufficio stampa catanese, si sono ripetutamente occupati, tramite interrogazioni, dopo le nostre denunce i consiglieri comunali, in ordine alfabetico: Arcidiacono, Castiglione, M.Messina, Notarbartolo. 

Chiudiamo con una considerazione associandovi un auspicio: avevamo scritto che il primo ad essere buttato giù dalla torre, per essere il più debole e il meno protetto, sarebbe stato l’ex litografo, esperto (di cosa?) eppure “recordman degli incarichi” (quattro); attualmente, pur non avendo titolo, mantiene solo il commissariamento della bad AMT.

Crediamo non sia avventato pronosticare che il prossimo che sarà fatto fuori, sarà probabilmente “gasdanzuso”; troppo ingombrante, più dello stesso Rosso mendace, grazie a Noi, sta diventando la permanenza di “gasdanzuso” nelle stanze del potere. Lazzaro, preparati il tuo tempo sta finendo. È una promessa del Piemontese. 

 

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Redazione Iene Siciliane

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