di Ignazio De Luca
Riceviamo per la seconda volta in meno di 15 giorni, una nota anonima, scritta da ” un gruppo di agenti e ispettori del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Catania”.
Ne scriviamo, come già abbiamo fatto la volta scorsa, avendo fatto i dovuti riscontri con nostre fonti confidenziali, che hanno confermato, seppur a denti stretti, “purtroppo è tutto vero, quanto gli anonimi denunciano”.
Qualche considerazione deve essere fatta, da chi, alle volte, forse con spirito donchisciottesco, quasi quotidianamente critica alcune scelte della “Podesteria”.
Parebbe dalla nota anonima del “gruppo”che il vice comandante della Municipale, colonnello Sorbino, se le vada quasi a cercare. Noi non entriamo nel merito sulle modalità dell’incarico conferito, sul quale tanto potremmo dire, però scegliersi come “referente” e consigliere, l’ispettore, Francesco Lops, sol perché –almeno questa sembrerebbe la presunta dinamica-, il figlio di questi è un basco verde in servizio nella stessa città in cui il vice comandante Sorbino, aveva la stessa carica, col quale intrattiene stretti rapporti amicali, ci sembra quanto meno irrituale e curioso.
La nota del gruppo stigmatizza in modo abbastanza duro, anche l’altro collaboratore del vice comandante l’ispettore, Francesco Sicali, affibbiandogli -presunta-inadeguatezza.
I due episodi riportati, sui quali come detto abbiamo provveduto a fare i dovuti riscontri, risultando “tutto vero”, potrebbero essere, agevolmente, rubricate tra le probabili ordinarie squallide dinamiche che si sviluppano all’interno degli uffici, pubblici e privati.
Siamo rimasti, invece turbati, per quanto la nota anonima chiosa a proposito dei drammatico evento che ha portato la fine della vita terrena del Signor Salvatore La Fata.
Secondo la ricostruzione fatta nell’esposto anonimo, il vice comandante Sorbino, “a cadavere caldo”, avrebbe ordinato ai vigili annonari di continuare ad effettuare sequestri agli abusivi, spostandosi, dalla piazza teatro della tragedia, in via Cristoforo Colombo.
La circostanza, invero, può essere agevolmente verificata dalle Autorità preposte, confrontando se esistono verbali di sequestro, notificati agli abusivi della via intitolata al navigatore genovese, nelle immediate ore successive al drammatico gesto del signor La Fata, se ciò fosse vero saremmo di fronte ad un episodio estremo di cinismo carrieristico economico, di proporzioni gigantesche.
Noi confidiamo che quanto sopra riguardo ai sequestri di via Colombo sia una falsità. Siamo certi di non dover cambiare opinione sulle qualità di humana pietas del vice comandante della polizia Municipale, colonnello Stefano Sorbino.
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