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Cronache delle “prodezze” comunali, Catania: “Sostare” e una…”città ferma”. Venerdì sit-in in piazza Università
Pubblicato il 18 Novembre 2015
da Filcams Cgil-Fisascat Cisl- Uil Traporti:
Dalle 9 alle 12
SOSTARE, VENERDÌ 20 SIT-IN IN PIAZZA UNIVERSITÀ
I lavoratori sollecitati a continui sacrifici economici
Catania, 18 novembre 2015 – Le segreterie provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno indetto un sit-in dei lavoratori di Sostare, la partecipata del Comune di Catania, che si terrà venerdì 20 novembre, in piazza Università, dalle 9 alle 12.
«I lavoratori della partecipata Sostare – affermano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti di Catania – vengono sollecitati a continui sacrifici economici, in riferimento alla delicata situazione economica in cui si trova l’azienda, dovuta alla riduzione dei servizi assegnati e al mancato affidamento del nuovo contratto di servizio».
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dalla Ugl:
Bilancio Sostare, Catalano (Ugl), Moschella (Faisa – Cisal) e Scarfalloto (Cse – Fulcalm)
a Commissione consiliare “Partecipate”: “Latitanti amministrazione e azienda,
chiediamo nuovo incontro perché a pagare non possono essere sempre lavoratori.”
Si è tenuto questa mattina l’incontro sulla questione del disavanzo di bilancio della società Sostare, richiesto dalle sigle sindacali Ugl, Faisa – Cisal e Cse – Fulcalm, alla Commissione consiliare “Partecipate”, che non ha registrato però l’attesa presenza dell’amministrazione comunale e dei vertici dell’azienda. A denunciare il mancato intervento degli attori principali di questa vicenda, che si trascina ormai da tempo, sono stati gli stessi sindacati che hanno chiesto al presidente dello stesso organo consiliare, Michele Failla, un nuovo incontro.
“Ringraziamo la presidenza ed i consiglieri componenti della Commissione che hanno accettato di ascoltare il nostro grido di allarme – afferma il segretario provinciale di Ugl terziario Carmelo Catalano. E’ però la terza volta che ci incontriamo per discutere sempre la stessa materia, senza venirne a capo. Il ritornello è ogni anno lo stesso perché a pagare devono essere i lavoratori, mentre non si discute mai seriamente di come affrontare la lotta agli sprechi e garantire un maggior livello di trasparenza nella distribuzione degli incentivi.
La gestione della Sostare è approssimativa e per una società ormai così consolidata non è più tollerabile vivere alla giornata senza alcuna pianificazione.” Rincara la dose Aldo Moschella segretario confederale della Faisa – Cisal, che punta il dito sulla continua nomina di consulenti esterni a Sostare: “Ci dicono che il disavanzo sia di circa 300 mila euro e poi si conferiscono incarichi per circa 200 mila euro a professionisti quando nel contempo si chiede ai lavoratori di fare dei sacrifici. Tutto questo è intollerabile e vogliamo con urgenza un tavolo tecnico con l’assessore Giuseppe Girlando e con il presidente Gilberto Cannavò perché vogliamo sapere come intendono portare avanti questa società e soprattutto come pensano di metterla in condizione di operare sul territorio.”
Infine, forte preoccupazione per le sorti di Sostare è stata espressa anche dal segretario etneo della Cse – Fulcalm Francesco Scarfalloto: “Da almeno due anni non si sa che fine abbia fatto il contratto di servizio, annunciato e mai sottoposto all’attenzione del Consiglio comunale. Comprendiamo l’emergenza, ma pretendiamo che questa non diventi abitudine. Chiediamo quindi alla politica di prendere una volta per tutte in mano la situazione e dare un indirizzo incisivo, non siamo più disposti ad aspettare e continuare a subire richieste di sacrificio. E’ necessario che tutti stiano dalla stessa parte per evitare il fallimento di quest’azienda, che significherebbe una sconfitta sia per la politica che per le parti sociali e per i lavoratori stessi.”
In ultimo, la presa di posizione delle tre sigle sindacali che all’unisono affermano: “Basta con il gioco delle tre carte da parte di amministrazione e azienda perché senza un confronto costruttivo, continuando a coinvolgere la Commissione ed il Consiglio comunale tutto, siamo disposti a intraprendere incisive azioni di protesta a tutela della dignità dei lavoratori e nel rispetto della cittadinanza che esige di poter fruire un servizio pienamente funzionale e mai vessatorio.”
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