Cronache delle tragicommedie comunali catanesi: il “caso Girlando”, un assessore smentito… da una partecipata

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Un personaggio a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Ma  chi decide chi nel suo settore di competenza?

di iena elettricista marco benanti

Anche oggi l’avv. assessore alle partecipate Giuseppe Girlando ci ha fatto quasi tenerezza. In consiglio comunale ha tentato una difesa, come dire, di fronte al nuovo episodio di questa “saga della malacumpassa” che è diventata l’amministrazione Bianco (hanno difficoltà a difenderla persino le “lingue professionali” del “giornalismo alla moda” sotto l’Etna, un altro caso drammatico di vita al femminile -nel senso di esistenza passata dietro le convenienze mai dietro un principio- tuttora vivente).

Stavolta, la “frittata” è arrivata da “Sostare”, una delle tante partecipate comunali in crisi, dove c’è un presidente, Gilberto Cannavò, espressione politica del deputato e leader di “Articolo 4” Luca Sammartino. Bene, mentre Girlando rispondeva in consiglio, che aveva sollevato la questione del bando per direttore generale, di questo “incarico esterno” (130 mila euro l’anno),

ecco, bene, mentre proprio il povero Girlando diceva che si c’è la volontà di revoca del bando, non si vuole andare avanti, c’è stato un difetto di comunicazione e altre parole che quasi faceva tenerezza, noi guardavamo il sito di “Sostare” e…vedevamo e vediamo ancora adesso il bando pubblicato!

Ottimo assessore! Insomma, chi decide chi? “Sostare” è una partecipata che risponde a chi? Al suo consiglio d’amministrazione, certamente, ma per caso anche al proprietario? Chi? Il comune? E l’amministrazione in carica, che fa? La sua volontà vale o vale a metà? O vale di più quel che vuole Luca Sammartino? Per caso c’è un qualche “corto circuito” in corso dentro il “Palco degli Elefanti”, scenario della “tragicommedia bianchista”?

Per caso, c’è forse un “braccio di ferro” (ma guarda un po’…) con il vecchio, nuovo, inossidabile “Articolo 4”, quel partito, quella forza, che tanto successo riscuote in consigilio comunale, a forza di nuove adesioni.

Una sorta di “Nuova DC”? Dove? Nell’amministrazione Bianco? Ma non c’è n’è di bisogno: di conservatori del “sistema Catania” la “giunta di sinistra”(definizione degli “idioti politici” catanesi) rappresenta un punto. Fermo.

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Redazione Iene Siciliane

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