“Tutti i nodi vengono al pettine: quando c’è il pettine.”-disse Leonardo Sciascia. Oggi è drammaticamente il 23 febbraio 2025: il Papa non sta tanto bene, il mondo pure, ma dalle parti di ienesicule si festeggia lo stesso. “Che gente! Privi di senso dell’opportunità” -dirà qualcuno. Ma questo qualcuno non sa che sono arrivati anche per […]
CRONACHE DELL’IMMIGRAZIONE: L’ACCOGLIENZA NON PAGA!
Pubblicato il 14 Novembre 2014
dall’ ufficio stampa ‘CLEAN SERVICE SrL’…
“Nonostante gli sbarchi continuano incessantemente mettendo a dura prova la macchina organizzativa dell’accoglienza portata avanti con sacrifici personali e spirito di abnegazione da parte di tutti gli operatori – nessuno escluso – del CPSA di Pozzallo, ci permettiamo di segnalare i notevoli ritardi nei pagamenti (circa 7 mesi) a carico della stazione appaltante la quale, a sua volta, non riesce ad incassare le somme spettanti dal Ministero dell’Interno attraverso la Prefettura.
Come dire l’accoglienza non paga.
Quanto detto è sicuramente frutto del protrarsi di un assurdo caso di mala burocrazia originatosi alla fine dell’aprile 2014.
La società scrivente fiduciosa delle assicurazioni ricevute dalla stazione appaltante ha continuato nella produzione dei pasti giornalieri necessari ed oggi, purtroppo, si trova a vantare un credito maturato di oltre un milione di euro.
La superficialità con la quale le autorità competenti e le istituzioni hanno affrontato il grave problema denunciato più volte dalla Clean Service srl – la ditta, appunto, aggiudicataria del servizio di refezione per il centro di accoglienza di Pozzallo – ha generato un profondo stato di crisi gestionale all’interno della stessa; l’azienda si è vista, difatti, costretta a drenare risorse da altre commesse, per fare fronte all’impegno contrattuale assuntosi al riguardo, al punto da essere giunta ad oggi ad una fase di stallo tale, da farle rischiare di non potere assolvere alle primarie esigenze dei propri lavoratori, vero punto di forza di ogni impresa.
E’ vero che nell’ultimo periodo si è assistito ad un frenetico incremento dell’attività burocratica dell’ente volto a recuperare il tempo perduto, ma certamente l’azione tardiva si scontra ancora una volta con i bizantinismi del nostro sistema burocratico.
Il prosieguo di questo impasse non porterà altri frutti se non quelli di mettere in seria difficoltà una tra le più importanti realtà imprenditoriali del settore che rischia di dissolversi per avere compiuto il proprio dovere con dedizione e senso di responsabilità.”
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