Cronache “edificanti”, Catania: fogne, affini e…l’incredibile leggerezza dell’essere

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Un nuovo intervento del cittadino Domenico Stimolo che spiega come il comune rischia di perdere l’ennesima occasione!

 

di Domenico Stimolo

Incredibile…ma vero, l’incredibile “epilogo” sulle fogne a Catania.

Un “affare” storico che attende lo scocco del fine anno. Si senta…si senta….come dicevano i cantastorie nei loro canti  che sulle ultime nuove aggiornavano il popolo nelle piazze.

Nella sua storia plurisecolare a Catania si è sempre costruito senza fogne. Specie a cominciare dagli anni sessanta ( del novecento), dall’inizio del famoso sacco urbanistico della città, che trasformò i suoli cittadini della nuova espansione in oro sonante. Degli enormi utili godettero i vecchi e nuovi feudatari cittadini che, abbandonati i feudi campagnoli , si impadronirono della città.  

L’ invasivo e plaudente motto modernista dei circoli politici governanti declamava: evacua in libertà….tanto è tutto a perdere……..nei sottofondi.

I risultati sono ben noti.

Catania “brilla” per l’assenza di un civile sistema fognario e di depurazione delle acque reflue. Infatti poco più del 20% dei cittadini sono allacciati alla rete fognaria e alla struttura di depurazione collegata. Praticamente si è al medioevo, nelle parti ultime della situazione nazionale che riguarda i capoluoghi di provincia.

Le conseguenze ( tragiche) igienico-sanitarie-ambientali, delle aree in terraferma e in mare, sono facilmente percepibili da tutti!

Nella nostra disastrata Sicilia la suddetta questione riguarda  numerose altre aree cittadine.

Diversi anni addietro la Comunità Europea ( che sulla fattispecie si regge su ben altri ambiti) calò la mannaia, intimando all’Italia l’esecuzione immediata delle opere infrastrutturali necessarie, pena la somministrazione di ben consistenti  sanzioni economiche, come previsto nei regolamenti europei.

Di conseguenza, nell’aprile del 2012 il CIPE – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) a beneficio della Sicilia stanziò un miliardo e 161 milioni di euro, attingendo abbondantemente dai fondi finanziari europei destinati alle nostre aree.

Di questi  ben 600 milioni sono stati dedicati alla provincia di Catania: 213 per la città di Catania, poi, i più consistenti,205 e 133 milioni per Misterbianco ed Acireale, in conto rete fognaria e depurazione.

Investimenti economici enormi, che oltre  le consistenti utilità ambientali potrebbero dare grande occupazione lavorativa. Dalle nostre parti sono tante le bocche che giornalmente gridano per sfamarsi.

Sono passati quasi quattro anni e come nelle migliori commedie pirandelliane  nulla è successo!

Nel frattempo, cunta e ricunta, svariate sono state le proroghe concesse dai governi nazionali, pena il ritiro dei finanziamenti.

Nel corso degli ultimi due anni l’amministrazione comunale catanese Bianco ha ottenuto il rinvio e l’accredito per laSIDRA come “ struttura gestionale ed appaltante” delle risorse e dei lavori collegati.

Improvvisamente a pochissimi giorni dallo scocco del 31 dicembre.

Infatti entro la mezzanotte….poi scatta il capodanno, il Comune di Catania deve rendere pubblica la gara per l’affidamento dei lavori, pena la perdita degli investimenti e l’applicazione di pesanti sanzioni.

Orbene,….udite….udite, “improvvisamente”, a poche ore dal tocco,  si scopre che deve essere modificato lo Statuto della SIDRA  ( partecipata del Comune). Infatti il regolamento della Sidra non prevede siffatte operazioni.

Una questione assolutamente fondamentale mai portata prima all’attenzione della pubblica conoscenza

Quest’atto prioritario  deve essere deliberato dal Consiglio comunale entro il 31 dicembre.

Ma come, si mette il tetto, senza costruire le fondamenta?

Sembra proprio il regalo di Babbo Natale. E’ proprio “ l’incredibile leggerezza dell’essere” dei nostri amministratori cittadini che non finisce mai di stupire.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Redazione Iene Siciliane

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